Bilancio in chiaroscuro per l’architettura, tra competenze sempre più integrate e investimenti a rischio per il futuro
La ricerca continua a passare per lo strumento del concorso
Luigi Rucco, PPAN
19. dicembre 2023
Cavallerizza Reale, Cino Zucchi Architects, render © Wolf Visualization Agency
Un anno particolare per l’architettura in Italia tra nuove sfide, spesso portate avanti da una generazione di giovani progettisti molto attivi sul mercato, e questioni irrisolte per il mondo della progettazione. All’orizzonte non ci sono idee per il post-Pnrr e i grandi temi - dalla crisi climatica, all’aumento dei costi, all’inflazione - non offrono risposte per il medio e lungo periodo. Nell’ambito dell’appuntamento annuale organizzato dal direttore scientifico della società di ricerca e consulenza Guamari, Aldo Norsa, che ha presentato le sue classifiche con la top200 della progettazione, si è tenuto un dibattito sul futuro della progettazione.
Se il dato che vede l’Italia al terzo posto per numero di società di ingegneria e architettura a livello globale nel 2022 resta molto positivo, le piccole dimensioni e le difficoltà nell’internazionalizzazione restano un freno importante. Dall’esame dei bilanci 2022 delle società di ognuno dei tre settori e dalla prime indicazioni per il 2023 le maggiori realtà mostrano un buono stato di salute. Gli effetti benefici dei bonus fiscali nell’edilizia privata e degli investimenti Pnrr nel settore pubblico sono innegabili, ma la sfida è quella di mettere a frutto le competenze, i guadagni e gli investimenti imprenditoriali di questo periodo per rafforzare la competitività, per non rischiare arretramenti a causa di un contesto non più così stimolante e incentivante.
A fronte di una alta domanda, quasi sempre maggiore dell’offerta, e dei numerosi player stranieri che guardano con interesse alle occasioni nel nostro Paese, le società non sembrano ancora strutturate nonostante la crescita dei fatturati. Quest’anno si conferma al primo posto Lombardini22, seguito da Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel (“best architect of the year” secondo l’indagine Fortune Italia e PPAN per aver coniugato crescita e ricerca), Marco Casamonti & Partners, Ati Project, Luca Dini Associati, Ideàs, Starching, Progetto Cmr, Renzo Piano Building Workshop, One Works.
Si è chiusa il 26 novembre 2023 la 18. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia con 285mila biglietti venduti, cui si aggiungono le oltre 14mila presenze durante la pre-apertura. Con questo numero l’edizione 2023 diventa la seconda Biennale Architettura più vista di sempre, firmata dalla curatrice Lesley Lokko in cui i riflettori erano puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, sui temi della decolonizzazione e decarbonizzazione. «Il banco di prova di questa mostra è nei piccoli fili, a volte inosservati, che vengono raccolti, amplificati, ricuciti insieme e presentati mesi, anni, persino decenni dopo. È un'eredità di cui sono incredibilmente orgogliosa - ha dichiarato Lesley Lokko - esco da questa esperienza riconoscendo che, da un lato, ho avuto probabilmente uno dei team più piccoli di qualsiasi altro curatore fino ad ora, e dall'altro, il più grande. Tutti coloro le cui mani, cuori e menti hanno toccato un qualsiasi aspetto di questa mostra fanno parte di quella squadra, e ne faranno sempre parte».
La Biennale è stato il palcoscenico dove il collettivo Fosbury Architecture ha curato il Padiglione Italia dal titolo “Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri”. Per la prima volta un gruppo curatoriale italiano costituito da architetti nati tra il 1987 e il 1989 ha portato a Venezia la visione di una nuova generazione di progettisti under 40 cresciuta e formatasi in uno scenario di crisi permanente e che per questo ha fatto della collaborazione, della condivisione e del dialogo la base di ogni propria attività. Una generazione ben consapevole dell’impatto e della responsabilità del settore delle costruzioni nella crisi ambientale e dell’importanza dell’architettura nella trasformazione di città e territori.
Spaziale, Fosbury Architecture ©DSL Studio
In tema di Biennale, il 7 novembre si è svolto proprio a Venezia l'evento finale dei premi In/Architettura 2023, organizzati dall’Istituto nazionale di Architettura e dall’Ance in collaborazione con Archilovers.
Dalla Biennale alla Triennale Milano, passando per il Maxxi. La quarta edizione del Premio italiano di architettura ha conferito il premio alla carriera a un nome di grande rilievo nell’architettura italiana: Aimaro Oreglia d’Isola. E ancora, la giuria della 18esima edizione degli EUmies Awards ha individuato la lista delle 362 opere significative, realizzate in 38 Paesi europei diversi. La giuria selezionerà i 40 progetti più rilevanti e visiterà i finalisti, in vista delle premiazioni del 2024. Da segnalare le 13 opere realizzate da studi italiani: EMBT, Labics, Park Associati, Mario Cucinella, ElasticoFarm, C+S Architects, Demogo, Roselli Architetti, MoDus Architects, AMAA, Studio Albori, Captcha e Matt Architect & associates, Ergys Krisiko studio.
Di queste opere solo due realizzate nel centro Italia (Roma e Orbetello) e le restanti 11 nel nord Italia.
Laboratorio africano
Il 2023, oltre ai premi si racconta anche attraverso le grandi opportunità, quelle dei concorsi. l rallentamenti degli affidamenti legati al Pnrr e l’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti hanno causato, nel secondo semestre del 2023, una diminuzione nel numero dei bandi. Questo è quanto emerge dai dati dell’osservatorio Onsai, Osservatorio nazionale servizi di architettura e Ingegneria. I concorsi tra gennaio e ottobre 2023 sono stati 6.854, con un calo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2022 (7.790 bandi). Gli importi messi a gara sono stati pari a circa 3 miliardi di euro, un valore ridotto del 17% rispetto agli importi totalizzati tra gennaio e ottobre 2022 (circa 3,6 miliardi). Pur tenendo questa lettura come riferimento, non sono mancati grandi concorsi come quello per l’ampliamento del Museo Egizio di Torino, tra i più importanti musei al mondo che nel 2024 festeggerà i 200 anni, vinto dal team guidato dallo studio OMA, Office for Metropolitan Architecture – con i romani di TStudio e Andrea Tabocchini per l’architettura, Odine Manfroni per l’ingegneria strutturale, Sequas per gli impianti, Studio Strati per il restauro.Il concorso internazionale prevede il rinnovamento della corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili, con la conseguente riorganizzazione degli spazi del Museo Egizio.
Sempre a Torino il team guidato da Cino Zucchi Architetti con Politecnica, con DotDotDot e Torinostratosferica, è stato proclamato vincitore del concorso internazionale per la progettazione, restauro e rifunzionalizzazione del compendio della Cavallerizza Reale, con l’obiettivo di realizzare un polo culturale di livello internazionale nel cuore della città, che prevede l’insediamento di nuove funzioni culturali, formative, ricettive, sociali e direzionali.
Spostandosi a Roma, il 13 febbraio 2023 è stato presentato (dopo diversi anni dall’avvio della procedura) il progetto per la costruzione dell’edificio che ospiterà la nuova biblioteca unificata della Facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza Università: più di 5mila mq, arricchiti da un auditorium, spazi relax, aree verdi, caffetterie e bookshop, firmati da un pool di studi di Rimini: mijic architects, Polistudio aes e lo studio di geologia tecnica e ambientale Copioli.
Sempre nella Capitale il progetto del nuovo museo della scienza Science Forest, negli spazi delle ex caserme di via Guido Reni al Flaminio, è stato vinto da Adat Studio, in gruppo P’Arcnouveau, Wsp, Gae, Laura Zevi, Luca Galli, Filippo Testa e Michele Sacchi. Ancora, il nuovo Ospedale di Cremona porterà la firma di Mario Cucinella, che ha prevalso su Park Associati, Foster + Partners, Baumschlager Eberle Architekten e Oma. I lavori per il nuovo ospedale di 554 posti letto dovrebbero terminare entro il 2024, per un importo di 300 milioni di euro finanziati dalla Ue.