L'architettura del mese

Istituto Mantegna, Mantova

Corvino+Multari
25. settembre 2023
Istituto Mantegna ©Marco Introini
Project Name: Istituto tecnico economico e tecnologico Andrea Mantegna
Location: Mantova
Client: Comune di Mantova
Architect: Corvino+Multari
Building Area: Quartiere Fiera Catena-Anconetta - Via Grayson 
Project Dates: 2017-2018 (Progetto) 2019-2023 (realizzazione)
Site Area: Quartiere Fiera Catena-Anconetta - Via Grayson
 
ARCHITECTS: 
Design Principal: Corvino+Multari
Project Architect: Corvino+Multari
Project Manager: RINA Consulting
Project Team: Corvino+Multari_RINA Consulting_Sparacio&partners_Icaro

Impresa esecutrice: Manelli Impresa srl e CONPAT srl
In quali circostanze è stato ricevuto l'incarico per questo progetto?

Il progetto per la realizzazione della nuova struttura scolastica si è basato su una riflessione strategica dell’Amministrazione comunale di Mantova riguardo la natura dello spazio tra la città e il Lago Inferiore.

Puoi darci una panoramica del progetto?

La nuova scuola Mantegna è stata realizzata all’interno dell’area in cui si trovava l’edificio dismesso della “ex Ceramica”, unica fabbrica della Mantova di inizio ‘900, che caratterizzava con la sua ciminiera il quartiere popolare a sud della città. L’edificio è stato ricostruito negli anni ‘40 sul sedime della struttura industriale precedente in muratura portante. 
La nuova struttura, quindi, nasce da un importante intervento di rigenerazione urbana. I lavori realizzati hanno restaurato e recuperato, infatti, integralmente l’immobile vincolato per convertirlo così nel nuovo Istituto tecnico economico e tecnologico Andrea Mantegna.

Cantiere Hub Mantova ©Marco Introini
Come si sviluppa il progetto?

Al piano terra della struttura sono presenti l’area di accoglienza, gli spazi a doppia altezza con funzioni per la didattica e la formazione, aree di ristoro e relax, una sala insegnati, le aule per l’insegnamento, i locali per gli assistenti Ata, oltre a locali tecnici di piano e servizi igienici. È presente una scala a singolo rampante in acciaio, che collega i primi due piani, e due blocchi centrali che permettono di connettersi con l’intero complesso. La struttura è completata da altre scale di servizio utili per la prevenzione incendi e la fuga in sicurezza in caso di evento pericoloso.

Al piano primo sono presenti: tutti gli uffici di gestione dell’istituto, sala insegnati, laboratori, archivi, oltre naturalmente, come previsto per ogni piano, blocchi per i servizi, area relax e aule.
Al secondo piano, oltre alle aule e ai blocchi dei servizi igienici, sono presenti le aule speciali o laboratori didattici.
Al terzo, dove insiste uno spazio completamente voltato di altezza di 5,5 metri, è previsto il posizionamento di altre aule e aule speciali o laboratori, oltre naturalmente, come previsto per ogni piano, blocchi per i servizi e area relax.
L’intervento è stato arricchito da un lavoro sulle colonne interne del grande spazio centrale realizzato dagli artisti Aris e Ciredz, curato dell’associazione Il Cerchio e le Gocce in collaborazione con Caravan SetUp.

«Una parte grande della nostra città per decenni abbandonata - spiega Mattia Palazzi, sindaco di Mantova parlando del progetto complessivo di Mantova Hub - passo dopo passo sta rinascendo grazie al nostro piano di rigenerazione urbana da oltre 30 milioni di euro, per il 90% ottenuti vincendo bandi. Entro ottobre inauguriamo anche la palestra e sono ripresi i lavori per il centro disabili e l’ostello di San Nicolò».

Cantiere Hub Mantova ©Marco Introini
Quali sono le principali idee e ispirazioni che influenzano la progettazione dell'edificio?

La piazza del pensiero è stata identificata dal progetto nelle aree delle ex Ceramiche e nello specifico punta al recupero del manufatto centrale di maggior valore identitario per la realizzazione di una scuola tecnica.

L’edifico esistente della ex Ceramica, vincolato, si presenta come un edificio dismesso con struttura portante in calcestruzzo armato di rilevante interesse architettonico e annoverabile come un esempio di archeologia industriale meritevole del suo recupero e della sua rifunzionalizzazione. La destinazione a edificio scolastico comporta una serie di previsioni distributive in coerenza con il programma funzionale fornito dall’Ente usuario, e di tutte le norme che regolano la sicurezza antincendio.

L’edificio è stato ricostruito negli anni ‘40 sul sedime di un edifico industriale precedente degli inizi del 900 in muratura portante. 

Il progetto recupera integralmente l’edificio, in particolare i prospetti esterni con la riproposizione di infissi con sistema di apertura a vasistas in analogia a quelli che preesistevano. In particolare, l’edificio viene completato da un disegno basamentale in coerenza con quello dell’intera partitura superiore al fine di disegnare una unitarietà dell’involucro storico, eliminando le alterazioni subite in prospetto nella parte basamentale. Attesa l’altezza dell’interpiano esistente, al fine di conservare la struttura senza alterare la sua composizione originaria. 
Tale intervento è realizzato con i principi della distinguibilità e reversibilità dal manufatto originario, il tutto condiviso con la Soprintendenza competente.

Istituto Mantegna ©Marco Introini
In che modo il design risponde alle qualità uniche del sito?

Il progetto restaura e recupera integralmente l’immobile vincolato (in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona Lodi e Mantova) per convertirlo nel nuovo Istituto tecnico economico e tecnologico Andrea Mantegna, nel rispetto delle qualità intrinseche del sito sul quale insiste.

Come è cambiato il progetto tra la fase di progettazione iniziale e il completamento dell'edificio?

Il progetto consegnato alla comunità resta coerente con quello esecutivo posto a base di gara. Nelle fasi di progettazione il raggruppamento, forte di una accurata conoscenza e lettura dell’evoluzione storica dell’immobile, si è concentrato sul miglioramento dell’edificio nel rispetto dei vincoli storici cercando di condividere e le problematiche con i vari enti di riferimento. Queste modalità di progettazione hanno portato, in fase di esecuzione dell’opera, a una realizzazione dei lavori lineare con quanto previsto. 
Il tutto, in fase di cantiere, è stato arricchito da un lavoro sulle colonne interne del grande spazio centrale realizzato dagli artisti Aris e Ciredz, curato dell’Associazione Il Cerchio e le Gocce in collaborazione con Caravan SetUp.

Istituto Mantegna ©Marco Introini
Il progetto è stato influenzato da qualche tendenza nel risparmio energetico, nella costruzione o nella progettazione?

L’edificio è stato progettato rispettando i criteri ambientali e la sostenibilità energetica, con una tecnologia che contribuisce a rendere più sicuro l’ambiente scolastico, garantendo così agli utenti l’accesso a una struttura sicura, efficiente da un punto di vista energetico e ottimale da quello lavorativo.

Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo dell’edificio completato?

Il processo di restauro recupera integralmente le facciate con processi di pulizia dei paramenti in mattoni pieni, l’uso dell’intonaco a base di calce con pre-trattamento del colore, l’utilizzo di pannelli in acciaio dove le mancanze o i crolli della fabbrica hanno lasciato dei vuoti.

Gli infissi sono in acciaio e alluminio e rispecchiano la configurazione originaria della fabbrica.
Tutte le pavimentazioni e i rivestimenti dei servizi sono in microcemento gettato in opera, mentre le partizioni verticali in materiali a secco (tipo cartongesso) con interposti materiali isolanti di tipo termico e acustico.

I controsoffitti sono in cartongesso per le parti fisse e mobili in fibra minerale. Le nuove scale sono tutte realizzate in acciaio e con parapetti pieni pannellati. Tutti materiali facilmente reversibili e distinguibili nell’ottica del restauro.

Mantova Hub ©Marco Introini

Intervista a cura di PPAN

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