L'architettura del mese

Ex cinema Maestoso – Cinema Italia Teatro

deamicisarchitetti
13. giugno 2023
Cinema Italia Teatro, progetto di deamicisarchitetti. Ph. ©Alberto Strada
Project Name: Ex Cinema Maestoso – Cinema Italia Teatro
Location: Milano
Client: Italcine s.r.l. 
Architect: deamicisarchitetti
Site Area: 2.000 mq
Building Area: 5.000 mq
Project Dates: 2020 - 2022
 
ARCHITECTS: 
Project Architect: deamicisarchitetti
Project Manager: Sps s.r.l.
 
CONSULTANTS:
Structural Engineer: Sps s.r.l.
MEP/FP Engineer: Progettisti associati Tecnarc S.r.l. - Stimp S.r.l. - Asac antincendio
Interior Designer: Aarchitetti
Contractor: Grassi&Crespi s.r.l.
Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

Il progetto della riqualificazione dell’ex Cinema Maestoso è stato assegnato allo studio Deamicisarchietti tramite un incarico in affidamento diretto dalla proprietà dell’edificio, Italcine srl.

Cinema Italia Teatro, progetto di deamicisarchitetti. Ph. ©Alberto Strada
Ci può descrivere il progetto?

L'ex cinema-teatro Maestoso, costruito nel 1912 e successivamente oggetto di ampliamento nel 1939 con il nome di CinemaItalia Teatro, è divenuto nel tempo un edificio simbolo della città di Milano. Ristrutturato dall’attuale proprietà dell’immobile Italcine srl nel 1975 (anno in cui prende il nome di cinema Maestoso), il cinema ha continuato la sua attività fino al 2007, quando è stato poi costretto a chiudere a causa della profonda crisi provocata dalla trasformazione del mondo delle sale cinematografiche. 

Oggi l’edificio riapre con una nuova funzione a carattere collettivo, divenendo un complesso a vocazione sportiva in gestione a Virgin Active. 

Dall’ex sala cinematografica è infatti stato possibile ricavare un’area in grado di ospitare, oltre ai vari tipi di attività tipiche del gestore, anche una piscina di 25 metri corredata da una vasta area benessere. Si prevede l’apertura di un bar/ristorante aperto al pubblico e di un centro medico specializzato nello sport.

Questo intervento si inserisce in un brano di città che sarà oggetto in futuro di ampie trasformazioni (a partire dallo scalo di Porta Romana) e il nodo di piazzale Lodi sarà particolarmente significativo. Questo edificio, consapevole del ruolo che la piazza assumerà in futuro, si configura quindi come il primo tassello di una riqualificazione urbana di larga portata.

L’edificio è composto da tre parti:il volume di ingresso (preesistente per forma e nuovo nei materiali), la testata verso viale Umbria (preesistente e restaurata) e la grande aula che completa il lotto in profondità avendo cura di salvaguardare l’albero preesistente (parte di nuova formazione).

Le tre parti sono così architettonicamente raccordate in un unico organismo edilizio che, nel suo svolgersi unitario in un processo metamorfico, porta con sé i segni di quasi un secolo di architettura, dagli anni Trenta fino ai giorni nostri.

Completa l’intervento la realizzazione di un piano interrato per parcheggi e locali tecnici.

Cinema Italia Teatro, progetto di deamicisarchitetti. Ph. ©Alberto Strada
Quali sono state le ispirazioni e le idee che hanno influenzato la progettazione dell’edificio?

L’idea base è stata quella di trovare una strategia progettuale che fosse in grado di non fare tabula rasa della preesistenza ma, al contrario, di trovare il modo di soddisfare le nuove esigenze conservando la memoria del luogo, dal momento che l’edificio appartiene alla memoria collettiva di Milano, se non altro per essere stato il cinema (insieme al President di largo Augusto) che ospitava le sedute più comode della città: le celebri riproduzioni della poltrona lounge chair di Eames, fatte fare apposta in serie limitata dalla proprietà.

L’intervento di ristrutturazione è stato quindi pensato come fosse un organismo unico e continuo ma realizzato attraverso una metamorfosi di forme che, a partire dal mantenimento di alcune porzioni di facciata con memorie anni ’30, si trasformano in reinterpretazioni di stilemi del passato (riproposizione dei marmi che un tempo adornavano l’entrata del cinema), fino alla proposizione di nuove forme contemporanee.

L’obiettivo di questa operazione era di restituire alla città un edificio che, per posizione e caratteristiche, continuasse ad esprimere il suo “ruolo pubblico” indipendentemente dalle funzioni temporaneamente insediate.

Il progetto intende inoltre favorire il dialogo con la città, da un lato tramite l’apertura delle facciate con ampie finestrature per rendere visibili le attività interne, dall’altro rendendo speciale la sua presenza nel tessuto urbano grazie al tetto rivestito di tegole di vetro e al nuovo rivestimento in ottone, entrambi in grado di ricevere e riflettere la luce in modi inattesi al variare delle condizioni atmosferiche.

Cinema Italia Teatro, progetto di deamicisarchitetti. Ph. ©Alberto Strada
Come risponde l’architettura alle caratteristiche di questo sito?

Come detto l’edificio si fa carico di riproporre con forza la centralità di piazzale Lodi all’interno del tessuto urbano, dal momento che esso si configura come l’incrocio tra l’asse che porta a Roma e la circonvallazione di Milano. Mantenendo il perimetro e il volume dell’edificio esistente, che per forma e dimensione è un’emergenza rispetto al tessuto adiacente, si è inteso ribadire la necessità di conferire importanza a questo snodo infrastrutturale, sperando che la prossima edificazione del lato opposto del piazzale (che sarà la testata dello scalo e per decenni semplice vuoto urbano),concluda la ricostruzione di un pezzo identitario della città.

Come è cambiato il progetto tra la fase iniziale di progettazione e il completamento dell'edificio?

Non è cambiato. La realizzazione dell’edificio si è basata su un accordo tra proprietà e tenant che, a fronte di un canone prestabilito di lunga durata, prevedeva la costruzione di un manufatto con determinate caratteristiche. Questa condizione ha di fatto blindato il progetto fin dalle prime fasi e quindi, nonostante abbia attraversato il Covid e il rincaro dei prezzi, non ha subito variazioni fino alla fine.

Va detto che questo è stato possibile da un lato grazie alla cura con cui è stato redatto il progetto, dall’altro in virtù della serietà e della professionalità dell’appaltatore.

Cinema Italia Teatro, progetto di deamicisarchitetti, render
Il progetto è stato influenzato da tendenze in materia di risparmio energetico, edilizia o design?

Il progetto, proprio perché attività energivora, recepisce e supera ampiamente tutte le normative vigenti in tema di risparmio energetico.

Il difficile è stato assorbire il carattere di “grande macchina impiantistica” che la funzione impone (funzione non a caso normalmente svolta in capannoni industriali), all’interno di una dimensione architettonica che, come abbiamo detto, persegue altri obiettivi.

Di conseguenza nessun impianto è percepibile né all’interno né all’esterno dell’edificio, e tutti i dispositivi tecnici (prese d’aria, camini, canali, uta, ecc.) sono convogliati all’interno del disegno architettonico delle facciate e del tetto.

Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo della realizzazione del progetto?

La tipologia dei materiali e rivestimenti impiegati rappresenta senz’altro un punto di distinzione rispetto all’edilizia corrente.

Dall’esterno l’eccezionalità del volume di ingresso è evidenziata dal rivestimento in ottone. Questo è stato realizzato con pannelli a disegno composti da una base per l’aggancio a parete e da una serie di listelli di larghezze e trattamento superficiale differente a completamento. La particolare disposizione di queste bande azzera completamente il giunto verticale e tratta quello orizzontale come una “cucitura” così da conferire al volume una continuità materica che, non rivelando la sua composizione per parti, fa emergere la forza e la preziosità del materiale. Particolare cura è stata inoltre posta sul tema delle scossaline a protezione delle teste delle murature perimetrali che, tramite una piegatura realizzata a disegno, rende la linea di contatto con il cielo particolarmente pulita.

Il marmo utilizzato per il basamento all’ingresso è il marmo cipollino apuano, noto a Milano per la facciata della Montecatini e per il pavimento del vicino cinema Colosseo. Il suo utilizzo è una sorta di richiamo alla preesistenza e un modo per nobilitare l’ingresso, già definito dalla soprastante pensilina e dal partito di finestre quadrate che sono state recuperate.

Il tetto in tegole di vetro risponde al ruolo di landmark dalla lunga distanza. È infatti ben visibile da molte angolazioni. La sua forma e la sua estensione richiedevano una soluzione con carattere iconico.

Un ultimo elemento con particolare valore materico, in corrispondenza del passo carrabile su viale Umbria, è costituito dalla scala aerea di emergenza rivestita in acciaio spazzolato. Nonostante fosse un elemento di natura tecnica è stato risolto in chiave architettonica tramite una forma scultorea e matericamente pregiata in forza della sua posizione e visibilità.

All’interno si segnala il grande scalone di collegamento tra i vari livelli realizzato con gradini di marmo di 6cm di spessore fissati su cosciali in ferro calamina. Il vano è protetto da vetri a tutta altezza. La presenza di materiali naturali, appunto marmo, ferro e vetro, contrasta con l’allestimento in cartongesso realizzato da Virgin, e quindi questi riportano quel manufatto alla scala dell’edificio, restituendo agli spazi interni la monumentalità della grande aula del preesistente cinema.

Infine il pavimento dell’atrio di ingresso, realizzato in cemento armato con inerti selezionati a tutto spessore e levigato in opera, si estende anche all’esterno come soglia di ingresso, così da conferire a quello spazio il carattere di spazio pubblico. 

Cinema Italia Teatro, progetto di deamicisarchitetti, render

Intervista a cura di PPAN

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