Una due giorni organizzata dai comuni per fare il punto sul Piano: quel che si è fatto, quel che si può ancora fare

Rigenerazione urbana e scuole: Pnrr tra desideri e realtà sotto la lente dell’Anci

Alessio Garofoli, PPAN
18. luglio 2023
La Nuvola di Fuksas, sede dell'evento ©Anci

La prima giornata dell’evento è stata segnata dall’ottimismo sul Pnrr, in un momento in cui le prospettive del Piano non sembrano rosee. Ottimismo, ma anche rivendicazione del ruolo dei comuni, talvolta messi tra i possibili colpevoli dei ritardi nell’attuazione del Piano. È intervenuto Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci. Il quale ha sottolineato che «i comuni hanno già raggiunto il 91% della assegnazione delle risorse previste: 36,3 miliardi sui 40 programmati». Dal palco della Nuvola Decaro ha anche menzionato l’Anac secondo la quale «tutte le gare bandite in Italia con risorse Pnrr da luglio 2022 fino a metà giugno 2023 sono circa 102mila. Di queste il 51%, ossia quasi 52mila, sono state bandite dai comuni. Che di fatto sono la prima categoria di committenti per numero di gare». 

Il sindaco di Bari Antonio Decaro ©Anci

La giornata del 5 luglio è stata anche quella in cui il tema Pnrr e quello della scuola si sono toccati. Una porzione del Piano è appunto dedicata all’istruzione. «La misura più bella del Pnrr, che consentirà di cambiare l’aspetto del nostro Paese riguardo alla questione dell’edilizia scolastica», a giudizio di Sabrina Gastaldi, responsabile area Istruzione e sport dell’Anci. Ma la sabbia nella clessidra scende inesorabilmente, a causa delle «milestone europee, che sono tagliole», ha puntualizzato Simona Montesarchio, direttore unità di missione per l’attuazione degli interventi del Pnrr per il ministero dell’Istruzione e del Merito. Dalla sua Giovanni Portaluri, responsabile degli investimenti pubblici di Invitalia, ha fatto notare che grazie agli accordi quadro è stato possibile «neutralizzare l’arrivo in corsa del nuovo Codice, procedendo con il vecchio per la fase di esecuzione». Il Pnrr istruzione deve fronteggiare una grande frammentazione: 11 miliardi per l’edilizia scolastica, 7.300 cup attivati, ognuno dei quali corrisponde a un intervento. La quasi totalità dei comuni italiani è in pista con il Pnrr per la messa in sicurezza di quelli esistenti e per la costruzione di nuovi istituti scolastici. Non è un mistero che il governo italiano, in ritardo sulla tabella di marcia, sogni non da oggi di modificare il Piano. Le idee in tal senso intanto non mancano. Il 6 luglio, nella seconda e ultima giornata dell’evento, è stato il turno di Matteo Salvini. Al collega RaffaeleFitto che ha in mano la pratica il titolare del Mit si è rivolto sostenendo che «se c’è qualcuno che non riesce a spendere tutte le risorse del Pnrr, noi siamo pronti a spendere 2,7 miliardi di euro in più, con progetti che riguardano la casa e il Pinqua sulla qualità dell’abitare, e gli interventi per ridurre le perdite sulla rete idrica». Ideato per riqualificare e aumentare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare accessibilità, sicurezza dei luoghi e rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare coesione sociale e qualità della vita dei cittadini, il Pinqua è stato incorporato nel Pnrr. È stato il primo programma per il quale si è utilizzato il meccanismo degli accordi quadro con InvitaliaE lo scorso mese ha ricevuto tramite un decreto della Ragioneria generale dello Stato un aiuto contro i rincari delle materie prime, per compensare i quali sono in arrivo 179,6 milioni di euro aggiuntivi. Nel frattempo, Salvini ha affermato che «i tre quarti dei lavori sono già in esecuzione o in fase di pubblicazione del bando. Ci sono poi 112 progetti approvati ma non finanziati che cubano 1,5 miliardi».

©Anci

Altri articoli in questa categoria