Un viaggio nel made in Italy tra teatro, città ideale e giardino all’italiana. Cantiere in partenza a dicembre
Mario Cucinella presenta il Padiglione Italia per l’Expo 2025 di Osaka
Una corsa contro il tempo. Pochi mesi per passare dalla gara internazionale al cantiere. Il Padiglione Italia per l’Expo 2025 di Osaka entra nel vivo, dopo l’evento a Bergamo che ne ha ospitato la presentazione ufficiale da parte di Mario Cucinella dello studio Mca. La gara internazionale era stata bandita ad aprile e il termine per il ricevimento delle offerte era stato prorogato al 15 maggio 2023. La procedura – con una base d’asta di 16,2 milioni di euro e un valore massimo di 24 milioni – è stata indetta da Invitalia quale Centrale di committenza per conto del Commissario generale di sezione per la partecipazione italiana ad Expo 2025 Osaka, che si aprirà in Giappone il 13 aprile per concludersi il 13 ottobre 2025.
Un padiglione che l’architetto Cucinella vede come un organismo vivente e un luogo di conoscenza, capace di innovare attraverso la contaminazione fra generazioni e culture. Lo spazio è diviso in una teca centrale, cuore espositivo ed esperienziale del padiglione, e un corpo secondario posto nella parte retrostante. Qui troveranno spazio nuove sperimentazioni artistiche, scientifiche, imprenditoriali e sociali.
«Quello che mi interessa in questo padiglione è raccontare la città e i cittadini del futuro. Una visione di una città dove vivere bene insieme con uguaglianze, danno delle prospettive per il domani. Progettare il Padiglione Italia per l’Expo di Osaka 2025 è un’opportunità unica per creare un vero e proprio palcoscenico in cui non solo mostrare cultura, storia e innovazione del nostro paese a un pubblico globale, ma disegnare un luogo in cui tessere connessioni per scambi culturali, sociali ed economici», ha commentato l’architetto Cucinella.
Da fuori i grandi portici faranno intravedere al loro interno un teatro, simbolo del nostro Paese riconosciuto in tutto il mondo. Un luogo immersivo che metterà in scena suggestioni multisensoriali, la rappresentazione del cuore della città italiana. Entrando poi nella città ideale, si aprirà tutto lo spazio che propone un approccio inclusivo e sociale volto a valorizzare qualità e artigianalità del made in Italy, accogliendo un insieme di moderne botteghe, ognuna dedicata a diversi temi: tecnologia, energia, alimentazione, ambiente, design, arte e architettura. Sulla copertura del padiglione sarà invece presente il giardino all’italiana, una rielaborazione contemporanea del classico elemento del labirinto che darà la possibilità di sperimentare un nuovo equilibrio tra uomo e natura.
La progettazione dell’intero padiglione si basa sull’analisi climatica della città di Osaka, superando la semplice valutazione dell’impatto ambientale a valle. Il padiglione sarà realizzato con materiali di origine naturale, con una filiera corta, contenuto di riciclato e assenza di ingredienti tossici: ad esempio, il legno della struttura sarà prodotto da filiere locali certificate. Alla fine dell’Expo, l’intero Padiglione sarà in grado di trasformarsi in modo naturale senza successive lavorazioni, adattandosi a nuove esigenze. Tutti i materiali con cui sarà costruito potranno essere recuperati e riutilizzati.
«In linea con il tema Saving lives e con gli obiettivi degli SDGs, il progetto e le conseguenti scelte compositive, tecnologiche e materiche, si faranno promotori di un rinnovato equilibrio tra uomo, natura e tecnologia e potrà diventare un potente strumento per promuovere, ispirare azioni e istaurare nuove sinergie per lo sviluppo di un futuro più sostenibile. Il padiglione rappresenta una nuova idea di società e di città: un organismo vivente in cui le relazioni fra uomo, arte, ambiente e storia possano materializzarsi», ha concluso Cucinella.
Dal punto di vista economico, il progetto di ricerca commissionato al Politecnico di Milano stima l’aumento di circa il 6% dell’export italiano verso il Giappone e l’intera area asiatica grazie a questo Expo. Un dato emblematico di come i confini del progetto superino di gran lunga quelli del 2025.
«Avevamo bisogno di un padiglione che fosse elastico, che ci consentisse di ospitare le aziende per come loro vogliono presentarsi al pubblico orientale. In questa occasione il nostro Paese deve superare quanto fatto e aprirsi al nuovo, senza perdere la nostra identità, cercando nel profondo ciò che ci contraddistingue. Il padiglione che l’architetto Cucinella presenta oggi diventa l’occasione per creare un ponte di opportunità tra Italia e Asia, una vetrina di cultura, idee e prodotti», ha dichiarato il commissario del Padiglione Italia Mario Andrea Vattani.