Investire premiata come impresa d’eccellenza nel settore da Scenari Immobiliari

L’urgenza della decarbonizzazione sotto la lente della filiera del real estate

Paola Pierotti, PPAN
18. settembre 2023
©freepik

«Un’importante realtà in un mercato competitivo e globale come quello immobiliare. Si aggiunga l’innovazione continua che ha portato Investire ad essere presente nel residenziale, nelle nuove forme di ospitalità, oltre ai mercati più core. Una lunga striscia di risultati positivi garantiti da un management e da una proprietà stabili e serie». Queste le motivazioni dell’Oscar ritirato dal ceo Dario Valentino, che ha guidato la società fin dalla sua fondazione. «Tra tutti, il settore del living è quello dove Investire ha avviato la propria operatività nel 2002 e ha continuato nel tempo a dedicare energie e risorse sperimentando nuovi prodotti e differenti profili di rischio che ci hanno consentito di raggiungere oggi una posizione di leadership».

Con un patrimonio immobiliare in gestione di circa 7 miliardi di euro di valore, oltre 60 tra fondi immobiliari e veicoli specializzati per tipologia di asset class, e più di 2mila immobili dislocati su tutto il territorio italiano, Investire sgr oggi è il partner di oltre 200 investitori istituzionali nazionali e internazionali. Vent’anni di storia e la presenza in tutte le principali asset class. Il portafoglio attuale di immobili e progetti di sviluppo e di riqualificazione in gestione è costituito per circa il 48% da uffici, per il 34% da residenziale (con tutte le sue declinazioni) e per la restante parte da retail, healthcare, alberghiero e asset distressed, con un profilo di rischio e di rendimento differenziato lungo tutte le asset class presidiate. Tra i principali clienti vi sono fondi pensione, compagnie di assicurazione, casse di previdenza, banche e altri investitori istituzionali nazionali e internazionali, oltre a family office e operatori professionali. 
 

A sinistra Mario Breglia, presidente Scenari Immobiliari, a destra Dario Valentino, Ceo di Investire Sgr ©Scenari Immobiliari

Dal 2021 Investire sgr ha deciso di sottoporre la società e i fondi più strategici al rating Gresb (Global Real Estate Sustainability Benchmark), il rapporto sulla performance di sostenibilità dei portafogli immobiliari che si basa sui criteri Esg. La questione del cambiamento climatico è stata il filo rosso che, seppur non esplicitamente, ha connotato i trend del forum di Rapallo. 

In Italia, per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione degli edifici al 2050, sarà necessario un ingente investimento immobiliare: tra i 2,7 e i 4 miliardi di euro annui per interventi di efficientamento energetico e tra gli 1,8 e i 2,5 annui per lo sviluppo di smart city. Un ammontare importante che, per gli interventi sull’edificato esistente, ma soprattutto per quelli di rigenerazione e rifunzionalizzazione urbana, potrà essere cofinanziato da energy service company coinvolte direttamente dalle fasi preliminari di pianificazione dei progetti.

È quanto è emerso dal Report sulla Rigenerazione urbana e transizione energetica presentato al forum promosso da Scenari Immobiliari, realizzato dal centro studi in collaborazione con Edison Next. Fari puntati quindi sui vantaggi dell'integrazione tra progettazione energetica e urbanistica e le ricadute positive sul settore immobiliare. «Il potenziale impatto economico derivante dall’attuazione degli interventi edilizi necessari al raggiungimento dell’obiettivo di decarbonizzazione interesserà per il 60% gli edifici esistenti, coinvolgendo 6,9 milioni di abitazioni nei capoluoghi italiani, e per il 40% gli ambiti di rigenerazione e rifunzionalizzazione urbana di porzioni di città, consistenti in oltre 350 milioni di mq di superficie lorda», si legge in una nota congiunta Scenari Immobiliari-Edison Next.

«L’obiettivo di questo report - sostiene Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – è mettere in evidenza il contributo fondamentale per il successo delle operazioni di rigenerazione urbana derivante dal coinvolgimento di tutti i soggetti, soprattutto delle società di servizi energetici, fin dalle fasi iniziali della pianificazione dell’intervento, con le sue ricadute sul settore immobiliare dal punto di vista green, economico e sociale. Le sfide che gli operatori del settore sono chiamati ad affrontare -continua - sono numerose e si confrontano con gli scarsi progressi nella transizione verso sistemi energetici puliti, nella lenta transizione verso modelli di mobilità sostenibile, con la bassa qualità dello stock edilizio. Per vincere queste sfide è necessario mettere in campo saperi tecnici e competenze disciplinari, dovute ad una pluralità di attori sociali, culturali ed economici, in grado di gestire processi complessi come la rigenerazione urbana abbinata alla transizione energetica». «Questa è la conferma che la riqualificazione edilizia e la rigenerazione urbana, funzionali al raggiungimento della neutralità climatica del costruito e alla decarbonizzazione dei territori, devono essere accompagnate da una pianificazione energetica coordinata con la pianificazione urbanistica, al fine di ridurre le problematiche derivanti da frammentazione e sovradimensionamento impiantistico», commenta Gian Carlo Magnoli, presidente di Magnoli & Partners, società di Edison Next.

Gli operatori energetici scendono in campo come partner di lungo periodo, come co-investitori, per sviluppare soluzioni di decarbonizzazione sin dalle prime fasi di pianificazione urbanistica, grazie anche alla volontà di partecipare al rischio imprenditoriale con mezzi di finanziamento propri. Un impegno con ritorni certi: lo studio stima la contrazione dei tempi di progettazione e realizzazione di interventi di riqualificazione tra l’8% e il 12% e una riduzione diretta dei costi di realizzazione tra l’5% e il 15%, stimabile tra 1 e 1,5 miliardi di euro l’anno nelle operazioni di rigenerazione.

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