Premiati per il loro Study Pavilion dell’Università Tecnica di Braunschweig. Agli spagnoli di SUMA Arquitectura il premio per l’architettura emergente

I tedeschi Gustav Düsing e Max Hacke vincono l’EUmies Awards 2024

Chiara Brivio, PPAN
21. maggio 2024
Il Padiglione dello studio,Gustav Düsing & Max Hacke ©Iwan Baan

Nella categoria principale, quella della migliore architettura, hanno trionfato Gustav Düsing e Max Hacke per il loro “Study pavilion” nel campus dell’Università Tecnica di Braunschweig, in Germania. Entrambi con base a Berlino (ma con due studi diversi), classe 1984 e 1986, sono i più giovani progettisti ad aggiudicarsi il premio. E lo fanno con un edificio di 1.000 mq, modulare, interamente smontabile, realizzato in legno e acciaio, pensato nell’ottica del “design for disassembly” che già si era aggiudicato il premio per la miglior architettura tedesca nel 2023. Riconosciuta ai due architetti, nelle parole della giuria, «la capacità di sfidare i limiti e i preconcetti legati alla sostenibilità, creando un ambiente accogliente e ludico per lo studio, la collaborazione e l’incontro collettivo, attraverso una struttura che non scende a compromessi e attentamente dettagliata». 

Il Padiglione dello studio, Gustav Düsing & Max Hacke ©Leonhard Clemens

Anche nell’architettura emergente vince un progetto legato allo studio e alle relazioni inter-generazionali. È la biblioteca Gabriel Garcia Marquez di Barcellona, firmata da SUMA Arquitectura, studio fondato a Madrid dai due under45 Elena Orte e Guillermo Sevillano. Un progetto che era già stato incoronato nel 2023 come “la migliore biblioteca del mondo”, e che è stato premiato dai giurati per il suo contributo alla trasformazione dell’area di Sant Martí, un quartiere popolare della capitale catalana dove ancora una biblioteca non c’era, e fa parte di un piano trentennale dell’Amministrazione locale che mira alla costruzione di servizi di questo tipo in tutta la città. «Una struttura di legno – si legge nelle motivazioni – che si sviluppa in una ricca sequenza di spazi monumentali e domestici, che accolgono residenti del quartiere e cittadini, offrendo luoghi accoglienti per l’apprendimento, il lavoro in team e il coinvolgimento della comunità». 

Nelle parole della commissaria europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e i Giovani Iliana Ivanova, «l’architettura è una parte fondamentale non solo della cultura europea, ma anche dello sviluppo sostenibile e del benessere delle persone. I vincitori dell’edizione 2024 del Premio europeo per l’architettura contemporanea/ Mies van der Rohe lo dimostrano molto chiaramente. Le loro opere riflettono i principi del New European Bauhaus, concretizzando la transizione verde nella vita quotidiana e nei luoghi dell’abitare».

Biblioteca Gabriel García Márquez ©Jesús Granada

Nessun riconoscimento purtroppo per gli architetti italiani, sebbene fossero stati tredici i progetti selezionati su un totale di 362 candidature pervenute. In lizza c’erano Embt, Labics, Park Associati, Mario Cucinella, ElasticoFarm, C+S Architects, Demogo, Roselli Architetti, MoDus Architects, AMAA, Studio Albori, Captcha e Matt Architect & associates e Ergys Krisiko studio, che però non sono riusciti a raggiungere nemmeno la cinquina finalista.

Nella giuria del premio, insieme al presidente Frédéric Druot, anche Martin Braathen, Pippo Ciorra, Tinatin Gurgenidze, Adriana Krnáčová, Sala Makumbundu e Hrvoje Njiric.

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