La città che diede i natali al musicista Rossini riscoprirà il rapporto tra le discipline umane e il territorio

Pesaro Capitale della cultura 2024: natura, arte e tecnologia non più rivali

Alessio Garofoli, PPAN
20. febbraio 2024
Duomo di Pesaro ©Hélène Brasseur.

Scelta avvenuta in un momento particolare, segnato dall'invasione russa dell'Ucraina. Ecco perché il sindaco Matteo Ricci ha voluto dedicare la vittoria alla città ucraina di Kharkiv, gemellata a Pesaro. Un segno per auspicare che la cultura unisca e porti pace. E Pesaro 2024 vuol essere il viaggio di un territorio policentrico, cui parteciperà anche la provincia, appunto sul tema La natura della culturaquesto il titolo del dossier, pensato per sottolineare l'intenzione di osservare tutte le influenze reciproche tra arte, natura e tecnologia. 

Un’operazione collettiva per riesaminare lo spazio urbano alla luce di prossimità, identità, mobilità sostenibile, rilanciando il patrimonio culturale grazie a un processo partecipativo. La natura cangiante, onnipresente, imprevedibile, attiva e viva della cultura viene esplicitata in 5 linee tematiche, suddivise in un programma di 45 progetti cui partecipano i 50 comuni della provincia, 2 parchi regionali e un'area protetta, cercando l’integrazione fra nuove professioni culturali e il distretto imprenditoriale locale, da sempre fucina creativa in diversi settori, dal design al bio, dalla musica alla gastronomia. 

Progetto centrale in Pesaro 2024 è inoltre VolontarixPesaro24 che si basa sui valori dell’inclusione e nel triennio 2023-24-25 offrirà opportunità di scambi umani e di competenze con altri volontari di città italiane e non. La candidatura è stata presentata per immaginare con i propri abitanti «la città che non c’è, dai quartieri ai borghi del territorio circostante, ponendo i legami tra arte, natura e tecnologia alle radici di un nuovo concetto di cultura diffusa, inclusiva, in dialogo con l’ambiente che l’umanità condivide con il resto del vivente». 

Programma accolto dalla Commissione che così ha motivato la scelta di Pesaro per rappresentare la cultura italiana quest'anno: «La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico». Il titolo di Capitale della cultura poggia idealmente anche sulla densa storia della città. Fondata dai romani, Pesaro, nel nord delle Marche, si affaccia sul Mar Adriatico ed è la seconda provincia più abitata della regione. 

È attraversata dal fiume Foglia e si trova fra due colline: San Bartolo, Parco naturale regionale, e l’Ardizio. È nota anche come “la Città della Musica” e ”la Città della bicicletta”, perché qui nacque il famoso compositore Gioachino Rossini e perché detiene un'ampia rete di piste ciclabili estesa su tutto il territorio. Inoltre, nel 2017 ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di Città Creativa per la musica, avendo portato come motivazione della candidatura proprio l’impegno nella diffusione, promozione e rivisitazione della musica rossiniana. 

Questo riconoscimento comporterà anche effetti di rigenerazione urbana e nei trasporti per il centro marchigiano e i comuni limitrofi. Dal nuovo Auditorium Giovanni Santi di Bottega di Vallefoglia al progetto Brt (Bus Rapid Transit) che collegherà Pesaro e Vallefoglia in meno di mezz’ora. Dal recupero di Palazzo Ricci con la creazione del Campus della musica fino al nuovo auditorium Scavolini, che dovrebbe inaugurare il 29 febbraio 2024, nel capoluogo di provincia: avrà una capienza di 2mila persone e accoglierà durante l’anno appuntamenti musicali, convegni ed eventi sportivi. Ma tornerà anche ad essere una delle sedi ufficiali del Rossini Opera Festival. E vedrà anche la realizzazione di un progetto artistico autonomo con videoproiezioni e videomapping sulle facciate esterne e all’interno della struttura, con un effetto d'impatto degno di una Capitale della cultura.

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