Studenti, professionisti, associazioni e istituzioni in campo con nuove visioni per Roma

Paola Pierotti, PPAN
20. 十月 2020
Acquario Romano, sede di SPAM. Foto di Claudio Cimino

La Sapienza festeggia i suoi primi 100 anni, con una mostra multimediale e una di materiali d’archivio che pongono l’attenzione sulla figura dell’architetto, sul suo ruolo nella società e nella cultura urbana moderna, e sulle sfide che lo attendono in una realtà radicalmente trasformata. Cento anni fa, infatti, tra il 1919 e il 1920, negli stessi anni nei quali veniva fondato a Weimar il Bauhaus, nasceva a Roma la prima Facoltà di Architettura d’Italia, allora denominata Regia Scuola Superiore di Architettura. «In occasione di questo anniversario, che cade in un periodo in cui l’architettura e l’università si interrogano sul loro futuro, la Facoltà di Architettura della Sapienza – spiega Anna Maria Giovenale, preside della Facoltà – ha inteso ricostruire la propria storia e proiettarsi verso il domani, proponendosi come il luogo di un grande confronto nazionale e internazionale: un anniversario che non vuole essere solo una celebrazione, ma soprattutto un’occasione per guardare avanti ripensando i percorsi di formazione, l’immaginario e la responsabilità sociale dell’architetto negli anni a venire».

A novembre l’appuntamento è con il Consiglio Nazionale degli Architetti che nell’ambito del progetto architettiperilfuturo, ha lanciato la nuova edizione della Festa dell’Architetto (30 ottobre - 6 novembre 2020). Quest'anno la manifestazione interamente dedicata al tema “scuola”, per sottolineare il bisogno di architettura e per non perdere l’occasione storica di dare al Paese strutture scolastiche a misura di bambini e di ragazzi. Così, accanto ai tradizionali premi “Architetto Italiano” e “Giovane Talento dell’Architettura Italiana”, dedicati anch’essi al tema dell'istruzione, è stato anche il Premio Speciale “(Ri)Progettare la Scuola con le nuove generazioni post Covid-19”.

Workshop "Amongst People" nell'ambito di Change. Foto di Elisa Scapicchio

Nell’ambito di Change, questa settimana si è concluso anche il workshop “Amongst People” con la curatela di Roberto Cremascoli - COR Arquitectos e il supporto dell’Associazione Decima50, che ha visto protagonista il quartiere di Decima, realizzato tra il 1961 e il 1965 per conto di INCIS, frutto della visione illuminata del gruppo di architetti guidato da Luigi Moretti e Adalberto Libera, già progettisti del Villaggio Olimpico. Iniziative promosse tenendo conto del contesto della pandemia, e proiettate a dare soluzioni possibili considerando gli obiettivi dell’Onu nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Dall’analisi dei servizi all’individuazione delle aree verdi strategiche, il laboratorio ha tessuto connessioni all’interno del quartiere e innescato nuove scintille verso il grande sogno di Decima, a metà strada tra il mare e il centro di Roma. In tema di riqualificazione urbana, sempre nell’ambito di Change l’Architettura Senza Frontiere onlus Lazio ha promosso il progetto “Quadraro: La Q di Roma” per una riflessione sulla vita sociale e l’uso dello spazio collettivo in un altro quartiere della capitale: nel programma anche lezioni di yoga, laboratori per bambini, musica, arte, lezioni di improvvisazione teatrale e spettacoli. Architetture ad interim nello spazio collettivo. 

 

SPAM, Acquario Romano. Foto di Giuseppe Felici

Alla serata conclusiva di SPAM sono stati presentati invece i risultati dei tre workshop dedicati alla nuova visione dell’EUR, su tre temi nodali svolti nel corso dei laboratori in partnership con Eur spa. “Luci e scenografia urbana” coordinato da Vincenzo Latina; “Città resiliente e climate change”, coordinato da Michelangelo Pugliese ed Elena Farnè e “Spazio urbano e spazio pubblico”, coordinato da Orazio Carpenzano. «Tre progetti e tre goal ben interpretati che hanno suggerito visoni ed evoluzioni, in un tempo previsto da qui al 2070. Da questi lavori scaturiranno tre progetti pilota da realizzare all’Eur» ha commentato Alberto Sasso, presidente di Eur spa. 

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