Report 2022 on the italian architecture, engineering and construction industry. L22 sul podio

Servizi e società di progettazione, nella top list di Guamari il “modello Milano”

Francesca Fradelloni, PPAN
19. 十二月 2022
Gli uffici di © Lombardini22

In occasione della prima presentazione pubblica del “Report 2022 on the italian architecture, engineering and construction industry” nella sede istituzionale dell’Ordine degli Architetti di Milano, curata insieme alla società Guamari, Aldo Norsa, già professore dell’Università Iuav di Venezia, l’ambito di riferimento è stato quello della rigenerazione urbana a Milano, con risultati tangibili di chi è passato dai render al cantiere. 

Il Gruppo Lombardini22, con un fatturato di 25,2 milioni di euro realizzato nel 2021, si è confermato per il quarto anno consecutivo al vertice della classifica. «Chiamiamole pure società di produzione di progetto», ha commentato Aldo Norsa raccontando l’evoluzione delle società e i loro output.  

Nella dodicesima edizione dello studio che analizza, tramite l’analisi dei bilanci depositati, lo stato dell’offerta delle maggiori società di progetto (architettura, design e ingegneria) lo spunto per delineare lo scenario nazionale e internazionale. 

Le classifiche delle top 200 società sono composte da realtà eterogenee dal punto di vista dei servizi offerti che dei mercati presidiati. Si nota che al vertice le società di architettura vera e propria rappresentano una quota del 52,7% del fatturato totale, affiancate da realtà della cosiddetta “progettazione integrata” che combinano all’architettura servizi di ingegneria (31,2%), di interior (9,3%), di design (3%), yachting (2,7%) e di progettazione del paesaggio (1,1%).

Tra le società di ingegneria le differenze riguardano principalmente il settore di riferimento: le infrastrutture, vale a dire le opere del genio civile, pesano per il 49,9% del fatturato delle top 200, l’edilizia per il 26,2% e la restante quota si divide tra industria (soprattutto quella oil&gas ed energia) e ambiente/agricoltura (rispettivamente con il 16,7 e il 7,2%).    

Le sfide (dopo il trauma di un 2020 di pandemia e confinamento), secondo il report, saranno meglio affrontate da chi esercita la professione di architetto (e di designer) in forma imprenditoriale: non solo perché una società di capitali dà più garanzie sia ai clienti che ai finanziatori, ma perché può permettersi gli investimenti in innovazione. 

Nella top 5 Guamari, oltre a Lombardini 22, Marco Casamonti & Partners, Ati Project, Luca Dini Asspcoato e Acpv Architects Antonio Citterio Patricia Viel. «Nel nostro Paese, la professione di architetto così organizzata, non ha più nulla da invidiare alle realtà internazionali che un tempo sono state stimolo per una visione diversa della progettazione. Oggi, il mercato italiano è sempre più dominato dai nostri gruppi, dalle nostre società», ha raccontato Aldo Norsa.

Dai dati del report le società in campo, quelle che “funzionano” meglio, sono le realtà che coprono tutto il processo. Scelta decisiva per stare nel mercato, sempre più volatile e non prevedibile. Il privato rimane il settore privilegiato, ma tanti gli studi che affrontano il business con il pubblico, anche mettendosi in competizione con i colleghi attraverso la via del concorso, come racconta Michele Rossi di Park Associati. Il concorso tra l’altro rappresenta una straordinaria occasione di crescita anche per lo sviluppo di una qualificata comunità di professionisti e per la realizzazione di architetture di pregio e innovazione, aperte ad uno scenario internazionale, per i cittadini e per la collettività. E se per qualcuno l’elasticità, “un uomo solo al comando” come ha scelto Asti Architetti, è un modello di business, per altri il lavoro in team è l’humus che lo struttura, come nel caso di Park Associati e ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel.

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