La sfida? Conciliare l’agro-alimentare con l’ospitalità

Cdp Immobiliare a Napoli, Archea in campo per la Manifattura Tabacchi

Paola Pierotti, PPAN
19. 十一月 2019
Manifattura Tabacchi Napoli, Render di progetto. © Archea Associati per Progenia

L’anteprima del progetto per la rigenerazione dell’ex Manifattura Tabacchi, non lontana dalla stazione ferroviaria, mostra le linee guida dello studio di fattibilità che verrà consegnato ad inizio 2020.Il concept è ispirato ad una rigenerazione sensibile, volta a supportare la sostenibilità sociale, economica e ambientale dell’intervento in un contesto innovativo di “ri-ruralizzazione” ed efficiente “mix using”. La sfida? Conciliare il tema dell’agro-alimentare con quello della cultura dell’ospitalità. 

Manifattura Tabacchi Napoli, © CDP

A Torino nell’ambito di Urbanpromo 2019, Sacha Camerino, responsabile dell’asset management di Cdp Immobiliare - ( il gruppo Cdp gestisce complessivamente 2 miliardi di patrimonio nel territorio italiano) - si è concentrato sul tema delle manifatture, da Milano a Firenze, acquisite all’inizio degli anni 2000 da Fintecna Immobiliare (oggi Cdp Immobiliare). «Nelle diverse città abbiamo optato per approcci specifici sperimentando dei metodi coerenti con i mercati di riferimento. Nel capoluogo lombardo – ha dichiarato Camerino – in un mercato dinamico come quello milanese, stiamo collocando gli immobili dell’ex Manifattura Tabacchi. In nove mesi abbiamo sottoscritto l’atto integrativo al Piano Integrato d’Intervento del 2007 che ci ha permesso di sbloccare l’operazione. In poco più di un anno abbiamo dismesso circa il 50% degli asset. Per Napoli, invece, stiamo scegliendo la soluzione già adottata per Firenze. Nella zona orientale della città, alle spalle della Stazione Centrale e non lontano dal centro direzionale, dopo l’approvazione del PUA nel 2011 (progetto Mario Cucinella Architects), dove c’era l’idea di realizzare una cittadella della polizia stiamo lavorando alla sottoscrizione della convezione urbanistica che firmeremo entro dicembre 2019 con un mix funzionale più articolato per i 16 ettari di superficie in cui sono allocati circa 600mila mc di edifici da progettare».
 

Manifattura Tabacchi Napoli, render di progetto. © Archea Associati per Progenia

A seguire, Cdp Immobiliare, seppur ottenuta l’approvazione del piano, aveva scelto di non firmare la convenzione «che impegnava a realizzare tutti gli interventi. Con lo Sblocca Italia – spiega Camerino – abbiamo potuto lavorare per stralci funzionali anche in considerazione dei profondi cambiamenti intervenuti nel mercato immobiliare». Si è scelta la via di un’operazione sartoriale per restituire il complesso immobiliare alla città. «Da stabilimento produttivo ad asset aperto, connesso e sostenibile. Un’infrastruttura sociale – commenta Camerino – che si connette con la rigenerazione urbana e ha ricadute dirette sulla socializzazione». Dalla monoproduzione al mix funzionale, anche includendo un centro di eccellenza artigiane e guardando ad un modello ibrido.

In campo in questa partita, secondo atto, c’è Progenia, una società di consulenza immobiliare guidata da Giovanni Belloni, con esperienza ventennale nell'elaborazione di progetti di riqualificazione e riuso di grandi complessi immobiliari, che è stata selezionata, tramite bando, per definire l’highest and best use dell’ex Manifattura Tabacchi di Napoli. In tale contesto, Progenia e il suo team si sono avvalsi dei contributi di Archea Associati, guidata da Marco Casamonti per l’architettura, di Futurecity (Mark Davy) società londinese specializzata in placemaking, di Patrizia Asproni, esperta nel settore di management culturale e della professoressa Magda Antonioli docente all’Università Bocconi esperta in economia del turismo. 

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