Torino fa scuola: due istituti inaugurati a 31 mesi dai concorsi

Paola Pierotti, PPAN
16. 九月 2019
Scuola Enrico Fermi, Torino. Foto Andrea Guermani

Al termine di un anno di lavori, i cantieri si sono chiusi all’inizio di settembre, così da permettere – mantenendo gli impegni presi – il ritorno nei due edifici di allievi, insegnanti e personale della scuola in tempo per la campanella del nuovo anno.

Inaugurazione con presenze istituzionali e con una visita guidata dagli stessi architetti vincitori del concorso e progettisti dei due istituti: Alberto Bottero e Simona Della Rocca (BDRbureau) per la Scuola Fermi, Silvia Minutolo (Archisbang) e Domenico Racca (Area Progetti) per la Scuola Pascoli.

«Con la Compagnia di San Paolo e la collaborazione della Città di Torino – ha detto John Elkann, Presidente di Fondazione Agnelli – abbiamo sperimentato un inedito metodo di lavoro fra pubblico e privato, con gli esiti ammirevoli che tutti possono vedere. Torino ha due scuole rinnovate, sicure, belle e sostenibili. Grazie all’impegno di tutti, a partire da quello di docenti e studenti, vorremmo che domani Fermi e Pascoli diventassero anche un modello di innovazione didattica. Perché questo era, fin dall’inizio, l’obiettivo».

Inaugurazione scuola Enrico Fermi, Torino. Foto Andrea Guermani

Investimento di 11 milioni di euro, interamente a carico dei due soggetti privati. Gli interventi per le opere e gli arredi di Scuola Fermi sono costati circa 7,7 milioni, finanziati per 4,7 dalla Fondazione Agnelli (che è stato il committente unico dei lavori) e per 3 dalla Compagnia di San Paolo. Gli interventi per le opere e gli arredi Scuola Pascoli sono stati finanziati da Fondazione per la Scuola e Compagnia di San Paolo per un costo totale di realizzazione di 3,5 milioni.

Scuola Pascoli. Si tratta di un complesso della fine dell’800, oggi completamente riqualificato; Quintino Costruzioni è l’impresa che ha eseguito i lavori. Il progetto conta un nuovo ingresso, con un atrio ampio e luminoso che è anche luogo di comunicazione con la città e il quartiere; una sala lettura realizzata in un piano ammezzato costruito ex novo, e spazi diffusi ai diversi piani con postazioni comode che invitano alla lettura, nell’ottica di una scuola che sia civic centre. È stata ripristinata anche la palestra che può essere utilizzata in modo flessibile per piccoli eventi ed è stata creata una terrazza verde sul tetto dal lato di via Duchessa Jolanda per consentire agli studenti di fruire di uno spazio all’aperto. Benessere, comfort e informalità si ritrovano anche negli spazi dedicati agli insegnanti e al ricevimento genitori.

Scuola Giovanni Pascoli, Torino. Foto Andrea Guermani

Scuola Fermi. In cantiere l’impresa D’Engineering. Il progetto offre un esempio di ripensamento completo della scuola esistente (degli anni Sessanta) lavorando in modo integrato sul piano architettonico e didattico. Tutto l’interno della scuola è stato ripensato come un paesaggio di apprendimento articolato, attraverso gli arredi, in diverse tipologie di ambienti. Il fulcro didattico è costituito da raggruppamenti di aule tematiche tra le quali gli studenti si muovono durante l’orario scolastico. Grande cura è dedicata anche al paesaggio esterno, organizzato in ambiti tematici, a estensione e integrazione del programma didattico interno. 

«Promuovere la conoscenza di qualità e lo sviluppo delle competenze delle generazioni future rappresenta l’investimento più promettente per un Paese, perché pone solide basi a favore della crescita consapevole dei cittadini di domani. Per questo - ha affermato Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo - abbiamo investito nel rinnovamento degli spazi e del pensiero pedagogico all’interno di due scuole di Torino, coinvolgendo persone del mondo della scuola e dell’architettura così come studenti, insegnanti, famiglie e molti altri professionisti. Si tratta di due scuole esemplari per la loro storia e le loro caratteristiche architettoniche. Auspichiamo che questo processo possa essere replicato, in tutto o in parte, anche su altri edifici scolastici a livello nazionale».

Scuola Enrico Fermi, Torino. Foto Andrea Guermani

Due scuole concepite come spazi educativi dinamici, aperti e interconnessi, dove il lavoro individuale e di gruppo, la sperimentazione, l’approfondimento delle discipline diventano esperienze realizzabili in tutto l’edificio e non solo nella “classica aula”. Un modello replicabile per raccontare un’alternativa possibile per scuole dove l’aula tradizionale costituisce uno strumento didattico spesso troppo rigido e inadeguato alle esigenze formative. L’aula, secondo i promotori dell’iniziativa, non può essere più il luogo unico dell'apprendere ma uno spazio in cui una molteplicità di elementi diversificati, complementari e sinergici contribuiscono a formare un ambiente integrato, in grado di supportare una didattica attiva e moderna, in base a standard di qualità, vivibilità e benessere. Ed è il progetto di architettura che, in dialogo con altre discipline, può offrire soluzioni possibili. 

Inaugurazione scuola Giovanni Pascoli, Torino. Foto Andrea Guermani

Torino fa scuola è nata nel 2015 da una riflessione culturale e architettonica sul ruolo decisivo che gli ambienti di apprendimento possono avere – e già hanno in molte esperienze internazionali – per la qualità della scuola. Edifici più accoglienti, sostenibili, meglio integrati nella vita del quartiere, con spazi modulari e flessibili, progettati ex novo o (come è più probabile in Italia) rinnovati a partire dell’esistente secondo i moderni orientamenti della pedagogia e pratiche didattiche innovative, personalizzate e inclusive, possono favorire gli apprendimenti e il benessere di chi nella scuola vive e lavora: questa è l’idea di fondo del progetto. 

Il primo anno è stato dedicato a lavorare con le due comunità scolastiche (preside, docenti, famiglie, studenti, insieme a pedagogisti e architetti) per dare loro voce, mettendo a fuoco bisogni, aspettative e desideri di rinnovamento, facendoli diventare “concetto pedagogico” e driver di cambiamento. Da questo processo sono emerse le linee guida per le due nuove scuole, che nel 2016 hanno orientato il concorso di progettazione, al quale hanno partecipato quasi 300 studi di architettura, italiani e stranieri. Nel 2017 sono stati annunciati i due progetti vincitori; l’iter è proseguito per rendere esecutivi i progetti e ricevere le autorizzazioni, fino all’apertura dei lavori di cantiere nell’estate del 2018, conclusi senza ritardo nell’agosto 2019.

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