Architetti in dialogo con altri professionisti, focus sull’ambiente urbano con attenzione al ruolo dei cittadini

Città e architettura protagoniste, autunno di eventi in tutt’Italia

Fabrizio Di Ernesto, PPAN
19. setembro 2022
La Milan preview di Utopian Hours 2022 ©Utopian hours, profilo Facebook

L’affermarsi della rigenerazione urbana nell’agenda politica, con particolare attenzione ai temi sociali e ambientali, dà seguito a quella che, già un secolo fa, Patrick Geddes aveva definito Civics, ovvero la scienza da applicare alla trasformazione dell’ambiente abitato, fondata sull’azione dei suoi cittadini, strettamente collegata con le regole dell’architettura rendendole comprensibili a tutti. E le tante iniziative che si susseguono sembrano andare proprio in quella direzione.

Un esempio in tal senso è dato dal “Festival della Nuova Città” di Fiesole, che si è tenuto dal 9 all’11 settembre, promossa dalla Fondazione Giovanni Michelucci; nella città toscana si sono svolti una serie di incontri interdisciplinari per riflettere sul “fare architettonico” in termini di responsabilità, misurabilità, sostenibilità ed etica.

Si è aperto lo scorso 8 settembre per chiudersi domenica 25 il Landscape festival – I maestri del paesaggio di Bergamo dedicato alla promozione della cultura del paesaggio organizzato dall’associazione senza scopo di lucro Arketipos e dal Comune lombardo. La kermesse propone eventi per esplorare, da diversi punti di vista, il ruolo sempre più centrale del paesaggio a favore di uno sviluppo sostenibile, della rigenerazione urbana e della valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico.
Architettura, città e persone anche nei prossimi eventi in programma. 

A Reggio Emilia dal 22 settembre al I ottobre il festival Rigenera ideato dall’Ordine degli Architetti Ppc di Parma dedicato alla cultura del progetto, alla qualità dello spazio e del paesaggio e alla promozione dei temi della rigenerazione urbana.

©ordinearchitetti.mo.it

Si terrà, invece, dal 30 settembre al 4 ottobre tra Reggio Calabria e Messina la Biennale dello stretto, curata da Alfonso Femia Francesca Moraci, con una call aperta ai giovani progettisti under35 chiamati ad immaginare degli instant project sul tema Mediterraneo. Qui il mare è visto come elemento di collegamento e quindi dialogante, crocevia tra civiltà occidentali e orientali, tra il nord e il sud del mondo e che può giocare di nuovo il ruolo di ponte culturale che ha avuto in precedenti frangenti storici, unendo ora persone e luoghi.

La Biennale dello stretto ©atelierfemia.com

A Torino dall’11 al 14 ottobre si terrà l’annuale appuntamento con Urbanpromo nelle sue diverse declinazioni: città, social housing, green e digital. La kermesse si focalizza sulle trasformazioni urbanistiche, con approfondimenti sulle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza attraverso il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, i Piani urbani integrati ed il bando per l’attrattività dei borghi: per quanto riguarda i progetti del Pinqua l’attenzione è sull’avanzamento delle iniziative finanziate dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, con una sintesi dei concept più in linea con gli obiettivi della riduzione del degrado delle periferie, efficientamento dell’edilizia residenziale pubblica e rigenerazione; per i Pui, invece, saranno presentati i progetti individuati dalle città metropolitane che prevedono investimenti volti al miglioramento di ampie aree urbane degradate, mentre per i borghi analizzati gli interventi per il rilancio di quelle disabitate.

Cascina Fossata a Torino, sede di Urbanpromo 2022. ©Urbanpromo.it

Un mondo di otto miliardi di città è invece il titolo di Utopian hours, l’evento organizzato da Torinostratosferica che si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 14 al 16 ottobre, per raccontare le idee, i progetti e i luoghi che stanno migliorando la vita nel mondo. Tra gli ospiti Markus ElKatsha del Mit media lab; il collettivo di architettura 51N4E rappresentato da Dieter Leyssen e Arya Arabshahi; Robert StephensKristian Koreman di Zus (Zones urbaines sensibles); Scott Francisco di Cities4Forests e Katrina Johnston-Zimmerman, fondatrice di Women led cities initiative; nel corso dell’evento, precisamente nella giornata del venerdì, previsto un approfondimento sull’Italia in partnership con Urbact. Nelle intenzioni dei promotori questa edizione servirà per condurre i cittadini in una nuova dimensione: quella che vede non solo otto miliardi di persone, ma anche altrettante città: un cambiamento che coinvolge anche i progettisti chiamati ad immaginare per ogni singola persona un luogo ideale a sua misura.

Immagine tratta dal sito utopianhours.it

Si scaldano intanto i motori per le iniziative del prossimo anno. Centri abitati protagonisti anche della seconda edizione del Festival Architettura, che si terrà dal 15 al 30 aprile 2023. Qualità, internazionalizzazione e sostenibilità i temi scelti dal Ministero della Cultura, che ha messo a disposizione 910mila euro ed a cui ci si può candidare entro il 30 settembre; l’iniziativa vuole sviluppare processi innovativi e partecipati nell’ambito della rigenerazione urbana, promuovendo la conoscenza, la produzione e la ricerca critica e curatoriale di alto livello qualitativo nell’ambito dell’architettura contemporanea, mediante percorsi di condivisione e partecipazione diffusa; a livello internazionale mira invece ad incentivare la conoscenza e la valorizzazione dello stile italiano attraverso l’attivazione di percorsi di studio e formazione, oltre alla diffusione di singoli progetti.

Festival Architettura promosso dal Ministero della Cultura ©creativitacontemporanea.beniculturali.it

Il laboratorio del futuro” è il titolo della 18esima edizione della Biennale di Architettura di Venezia, che si terrà dal 20 maggio al 23 novembre 2023 curata dall’anglo-ghanese Lesley Lokko, architetta, scrittrice, direttrice dell’African futures institute di Accra.

Il tema è stato scelto perché, come detto dalla stessa intellettuale nel corso della conferenza stampa di presentazione, vuole «poter guardare agli altri al mondo, al futuro, da uno dei laboratori più grandi sul nostro pianeta: il continente africano». L’intento è quello di ribaltare il punto di vista uscendo da una visione eurocentrica per guardare con occhi diversi al rapporto tra l’Africa ed il mondo sovvertendo il canone tradizionale perché «qui in Europa parliamo di minoranze e diversità, ma la verità è che le minoranze dell’Occidente sono la maggioranza globale; la diversità è la nostra norma». 

Presentazione della Biennale Architettura 2023 a Venezia ©labiennale.org

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