Creatività, design e sostenibilità. Dall’Italia, primi contributi per un nuovo Bauhaus europeo

Paola Pierotti, PPAN
20. 10月 2020
Foto tratta da sustainableplaces.eu

I progetti in media possono avere 10-15 organizzazioni partner, da 5-6 paesi europei, con un finanziamento di 4-6 milioni di euro, per un periodo di 3 o 4 anni. «I progetti – spiegano gli ingegneri della R2M – lavorano sulla standardizzazione, comunicano, diffondono e apportano cambiamenti a beneficio della collettività. In genere le organizzazioni partecipanti sono rappresentative di tutte le filiere». E all’interno di questo panorama prende le mosse la conferenza scientifica "Sustainable Places" (27-30 ottobre 2020), lanciata già nel 2013 e organizzata proprio da R2M.

Questa iniziativa tra l’altro si inserisce perfettamente anche nel contesto del recente comunicato stampa del 14 ottobre e della dichiarazione della presidente Ursula von der Leyen sul nuovo Bauhaus europeo che richiede uno sforzo proattivo da parte di architetti, designer, artisti, scienziati, finanziatori e tutti gli stakeholders per creare un ponte tra il mondo della scienza e della tecnologia e il mondo dell'arte e della cultura. 

E in questo quadro rientra tra le altre attività già in essere in Italia anche il Premio Europeo di Architettura Matilde Baffa Ugo Rivolta, promosso dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Milano: un osservatorio sulle migliori architetture di edilizia sociale europea, tra tendenze, sfide e opportunità, che quest’anno conta tra i vincitori Søren Nielsen e Kim Bjørn Dalgaard di Vandkunsten Architekten con il progetto "Housing on Lisbjerg Bakke", premiato per la sua eco-sostenibilità (in legno e industrializzato), per la qualità degli spazi comuni, per il rapporto qualità/prezzo (6 milioni di euro l’investimento e 1.463 euro al metro quadro il costo di costruzione) e per la flessibilità delle planimetrie.

Housing on Lisbjerg Bakke di Vandkunsten Architekten. Foto di Helene Hoyer Mikkelsen

Nel contesto del Green Deal, la presidente della Commissione ha parlato di una necessaria trasformazione sistemica, richiamando il riferimento al “movimento Bauhaus europeo”: scienza, tecnologia, arte, cultura, design, sostenibilità le parole chiave, “portando il Green Deal più vicino alla mente delle persone per rendere attrattiva la vita sostenibile”. Obiettivi? Fare squadra in Europa, sostenere l’accelerazione di nuove soluzioni, investire sulla creatività.

Questa edizione sarà digitale e mostrerà i risultati della ricerca europea e accoglierà attività simili da tutto il mondo. «Nel 2020 protagonisti saranno un centinaio di progetti Ue, che rappresentano circa 500 milioni di euro di finanziamenti per la ricerca europea. Non solo – racconta Thomas Messervey, R2M – la commissione europea utilizza questo evento come piattaforma per diffondere le politiche e le future iniziative di finanziamento. Quest'anno, Margot Pinault, responsabile delle politiche presso la DG Energia, presenterà il prossimo Green Deal dell'Ue e risponderà direttamente alle domande della conferenza partecipanti».

Qualche anticipazione sulle tematiche: si parlerà di sistemi fotovoltaici integrati, economia circolare e infrastrutture digitali sostenibili. I partecipanti hanno auto-prodotto 20 seminari su temi che vanno dalle città intelligenti, alla riqualificazione pesante del real estate, alle reti intelligenti, alla transizione verso un'energia pulita e sostenibile sulle isole, alle tecnologie rinnovabili, ai finanziamenti innovativi, allo sviluppo di competenze per l'economia verde e altri.

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