Due opere francesi, entrambe architetture pubbliche, si aggiudicano l’edizione del 2019
Alloggi collettivi e una mensa scolastica, Lacaton & Vassal e BAST i vincitori del Premio Mies
Paola Pierotti, PPAN
24. 4月 2019
Grand Parc Bordeaux, foto di Philippe Ruault
Un complesso residenziale pubblico, con 530 appartamenti, costruito in Francia, il Grand Parc Bordeaux, progettato dallo studio Lacaton & Vassal architects con Frédéric Druot Architecture e Christophe Hutin Architecture, ha vinto il Premio europeo per l’architettura, il Mies van der Rohe Award 2019.
La Commissione europea e la Fundació Mies van der Rohe hanno annunciato i vincitori del premio dell'Unione europea per l'architettura contemporanea scegliendo l’opera promossa da Aquitanis, sede dell'ufficio pubblico di Bordeaux Métropole. «Il progetto – spiegano dal Mies – si distingue come iniziativa di rinnovamento innovativo di tre enormi condomini a Bordeaux, che hanno conferito a tutte le abitazioni una nuova qualità degli spazi, attraverso una mappatura molto dettagliata delle qualità esistenti da preservate e di ciò che invece mancava e doveva essere integrato. La trasformazione di ciascuna unità è costata 50mila euro, senza incidere sull'affitto da parte degli ex inquilini che non hanno dovuto spostarsi dai loro appartamenti durante i lavori di costruzione».
E26, il progetto del refettorio a Montbrun-Bocage, foto di BAST
Il premio per l’architettura emergente è stato assegnato allo studio BAST di Tolosa per il refettorio scolastico a Montbrun-Bocage, nell'Alta Garonna, vicino ai Pirenei francesi. In questo caso il cliente è la stessa amministrazione comunale che ha commissionato il progetto della nuova mensa, come estensione della scuola esistente che accoglie una sessantina di alunni.
Grand Parc Bordeaux, foto di Philippe Ruault
I due progetti sono stati scelti nell’ambito di una rosa di 383 opere di 38 paesi europei. I cinque finalisti sono stati selezionati e visitati dalla giuria: Terrassenhaus Berlin / Lobe Block; Plasencia Auditorium and Congress Centre; PC CARITAS in Melle; Piazza Skanderbeg a Tirana e gli isolati a Bordeaux. I commissari sono stati accompagnati dagli autori delle opere, dai clienti o dagli sviluppatori, ma anche da alcuni rappresentanti della comunità degli abitanti e degli utenti. «Veniamo da un lungo periodo di incertezza – ha commentato la giuria – che si sta trasformando in ottimismo e generosità, e che risveglia un atteggiamento comune sia da parte dei clienti che degli architetti. I finalisti hanno realizzato edifici e spazi straordinari e coinvolgenti in condizioni complesse. Dopo cinque ore di un dibattito fortemente costruttivo, la decisione è stata presa democraticamente e anche con la convinzione che, dopo aver visitato tutti i lavori, sarebbero stati tutti meritevoli vincitori».
La cerimonia di premiazione è fissata per il 7 maggio e si svolgerà presso il padiglione Mies van der Rohe di Barcellona