Assegnate anche quattro menzioni speciali che celebrano celebra l’architettura contemporanea del Triveneto
XIX premio Città di Oderzo: vince lo studio facchinelli daboit saviane con la scuola di Puos d’Alpago nel bellunese
A tre anni dall’ultima edizione, si è svolta la XIX edizione del premio architettura Città di Oderzo, nato nel 1997 come strumento di promozione della qualità del progetto nei territori di Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia. Gli enti organizzatori sono il comune di Oderzo, la provincia di Treviso, l’Ordine degli architetti della provincia di Treviso, la fondazione Oderzo Cultura Onlus e Confindustria Veneto est.
Quest’anno sono state ben 118 le opere candidate, di cui nove quelle segnalate. Il premio è andato allo studio bellunese facchinelli daboit saviane, trio di architetti classe 1989, che ha vinto con il progetto per la scuola secondaria di primo grado di Puos d’Alpago. Un edificio dalla forte identità architettonica ed eleganza, grazie all’uso del cemento prefabbricato, e dall’alto valore simbolico, visto che il progetto nasce per contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni del bellunese.
«Per noi è stata una vittoria inaspettata, la soddisfazione più grande della nostra giovane carriera. Speriamo che questo riconoscimento così importante sia anche un’opportunità per far conoscere questo progetto alla comunità e a chi non appartiene al mondo dell’architettura. Un privilegio aver realizzato un edificio pubblico, destinato a una collettività, che è stato studiato per connettere gli spazi e metterli a disposizione di tutti», hanno commentato gli architetti Gianluca Facchinelli, Celeste Da Boit e Giada Saviane.
La giuria, presieduta da Lorenza Baroncelli, ha assegnato inoltre tre menzioni: quella per l’“Architettura dei luoghi del lavoro” ai bolzanini Pedevilla Architects per il Beton Eisack headquarter di Chiusa, in provincia di Bolzano, progetto che esalta la versatilità del calcestruzzo, creando un ambiente di lavoro che coniuga la centralità della luce naturale a un’identità aziendale rafforzata in chiave contemporanea. La menzione “Architetture per la comunità” è andata ai trevigiani Carlana Mezzalira Pentimalli per la Scuola di Musica di Bressanone, un intervento che condensa urbanità e artigianalità e che va oltre la costruzione di un edificio. A completare la lista dei premiati, la Menzione under 40 conferita allo studio di Bolzano AGA Andreas Gruber Architekten per l’OLM Nature Escape a Campo Tures, sempre in provincia di Bolzano, aparthotel sostenibile che integra armoniosamente forma, comfort e consapevolezza ecologica, con una forma circolare che richiama elementi naturali creando un linguaggio antico e nuovo. La giuria di questa edizione ha voluto conferire una menzione speciale ai veronesi bricolo falsarella associati con il progetto dell’ex borgo abbandonato Corte Renèe a Oliosi, in provincia di Verona, un intervento che sottolinea l’importanza del recupero del patrimonio esistente attraverso un uso sapiente dei materiali, riuscendo a preservare le memorie storiche e culturali del luogo.
«È una grande emozione presiedere questa edizione che si propone di divulgare la bella architettura ed eleva al tempo stesso la comunicazione della qualità architettonica, della sua evoluzione nel tempo e delle nuove tendenze. Non posso che ringraziare anche io tutti coloro che contribuiscono alla realizzazione di questo progetto, alla prestigiosa giuria e a tutta la comunità di architetti che anno dopo anno consentono di elevare il valore di questo titolo», ha dichiarato Marco Pagani, presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Treviso e presidente dell’edizione di quest’anno del premio.
Sono altri quattro i progetti segnalati dalla giuria che affrontano il tema dell’innovazione in contesti tradizionali: il rifugio Passo Santner dei bolzanini Senoner Tammerle Architekten, il Padiglione triangolare asilo nido girotondo dei veneziani Enrico Dusi Studio + IBZ srl, il progetto del Tabià Santo Stefano dello studio vicentino SBSA e il boutique hotel Badhaus a Bressanone dei progettisti bergmeisterwolf.