Secondo la Fondazione housing sociale la casa accessibile è un problema per il 25% delle famiglie
Milano, un Fondo nazionale per l’emergenza alloggi
Francesca Fradelloni, PPAN
14. ottobre 2024
Cascina Merlata ©Fondazione Housing Sociale
Domanda e offerta abitativa accessibile, è il tema che accende i dibattiti sull’abitare di questo autunno italiano. A Milano l’housing sociale interessa il 25% delle famiglie, ma tra le criticità emerse vi è il tema dell’accesso al capitale.
L’indagine realizzata dall’Università Bocconi propone, sulla scorta dell’esperienza francese e di quella olandese, la strutturazione di un Fondo nazionale di garanzia per gli interventi di social housing pensato per la situazione italiana. I casi analizzati mostrano come vi sia un concorso tra istituzioni pubbliche e soggetti privati nello sviluppare le operazioni e come le banche di sviluppo abbiano giocato un ruolo fondamentale nel supportare i progetti. Una pratica replicabile anche nel nostro Paese secondo Fondazione housing sociale e Fondazione Cariplo, che hanno recentemente presentato un quaderno di ricerche realizzate in sinergia con una rete di esperti – Cresme, Politecnico di Milano, Nomisma, Bocconi, EvaLab e Avanzi – per mappare e stimare la domanda e l’offerta abitativa accessibile, proponendo nuovi strumenti di intervento per il social housing.
Il dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, infatti, ha ricostruito un quadro aggiornato dell’offerta abitativa. L’obiettivo è stato quello di comprendere il ruolo dell’offerta di housing sociale nella città, attraverso l’analisi delle iniziative realizzate nel periodo 2015-2023. In esame gli interventi in social housing di nuova edificazione portati avanti da diversi operatori (ad esempio fondi e cooperative), interventi di residenzialità universitaria convenzionata, offerta di residenzialità Ers temporanea rivolta a figure fragili o in emergenza abitativa e interventi di housing sociale promossi da enti di Terzo settore sostenuti da Fondazione Cariplo.
I dati presenti sulle mappe geolocalizzate riportano collocazione, consistenza, accessibilità economica, selettività e tipologia dei promotori degli interventi. A Milano ci sono attualmente 16.681 alloggi in locazione a canoni calmierati, per lo più realizzati da fondi e cooperative edilizie. Negli ultimi dieci anni ne sono stati realizzati 4mila in vendita convenzionata e 3.551 in locazione, di cui il 10% destinato al canone sociale e a soggetti fragili seguiti dagli enti del Terzo settore.
Quintiliano Esterni ©Fondazione Housing Sociale
Questo dato dimostra che le forze in campo ci sono, ma le risorse non sono ancora sufficienti a rispondere al fabbisogno, poiché – come evidenzia la ricerca condotta da Nomisma – va considerato che le famiglie con entrate comprese tra 1.600 e i 2.700 euro mensili sono circa il 25% del totale. La ricerca fa un affondo anche sugli alloggi pubblici e privati locati a enti del Terzo settore. Il dato – circa 1500 alloggi – non è “pulito”, come si dice in gergo, perché spesso si tratta di blocchi costituiti da poche unità difficili da intercettare. Il numero che ne deriva, calcolato per difetto, riesce comunque a identificare gli elementi per una possibile policy.
Infine, dal primo rapporto sulla performance sociale del social housing in Italia – prodotto da Avanzi – emerge una maggiore presenza di interventi nelle regioni del nord e del centro Italia. In particolare, la metà dei progetti si trovano in Lombardia e Toscana (29,8% e 20,2% rispettivamente), mentre i rimanenti progetti sono distribuiti prevalentemente in Emilia-Romagna (18,1%), Piemonte (12,8%) e Veneto (9,6%), con diverse iniziative anche in Liguria, Lazio e Marche. Più del 70% dei progetti si trova nei capoluoghi.