L’iter del Salva Milano, la norma della discordia tra urbanistica e rigenerazione urbana

Francesca Fradelloni, PPAN | 18. febbraio 2025
Milano © Adobe stock

La norma, approvata alla Camera a novembre 2024 con 172 voti favorevoli e 41 contrari, chiarisce, definitivamente alcuni aspetti. Nei casi di progetti con edifici più alti di 25 metri o con un indice superiore a tre metri cubi al metro quadro viene chiarito che non devono ricadere nell'obbligo della pianificazione attuativa se contestualizzati in ambiti già urbanizzati, a meno ovviamente che non siano espressamente richiesti dallo strumento urbanistico comunale. Per quanto riguarda invece la qualifica dell'intervento di ristrutturazione viene chiarito che cosa contempla. «Noi riteniamo un paradosso il fatto che ci fosse la necessità di un chiarimento. Se prendiamo quello che viene riportato nella definizione attualmente in vigore (DPR 380 del 2001, art.3, comma 1, lettera “d”) per quanto riguarda gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente – spiega il presidente dell’Ordine degli architetti della Provincia di Milano, Federico Aldini –. Vediamo che tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi altresì gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti con diversi sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico. L’intervento può prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana. Costituiscono inoltre ristrutturazione edilizia gli interventi volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza». 

Secondo l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi: «nelle casse comunali si sono già persi 165 milioni di urbanizzazioni. Questo effetto si rifletterà sui cittadini, perché meno entrate nel bilancio del Comune vogliono dire meno servizi per chi vive in città». Una stima confutata dall’opposizione in consiglio comunale, Europa Verde che con i suoi consiglieri spiega come la funzione degli oneri dovrebbe essere quella di finanziare i costi socio-economici delle nuove costruzioni, non di garantire la continuità dei servizi ai cittadini. Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, avverte come sia necessario evitare che gli investitori se ne vadano, visto che il 50% dello sviluppo immobiliare della regione è a Milano. 

Dunque, più che “salvare Milano”, per i professionisti della filiera, si tratta salvare il lavoro dei professionisti, quello dei tecnici, dei funzionari delle amministrazioni pubbliche e dei tanti cittadini che hanno visto bloccate le opere di costruzione delle loro case e vedono oggi messi a rischio i risparmi di una vita. Queste incertezze normative e una profonda preoccupazione sullo stato della professione ha spinto l’Ordine degli architetti di Milano a promuovere un'indagine conoscitiva che è stata disponibile sui canali dell’istituzione fino al 17 febbraio 2025. Un questionario rivolto agli studi di architettura e alle società di progettazione, per raccogliere dati di contesto, effetti e prospettive che derivano dal rallentamento delle attività del Sue (Sportello unico dell’edilizia chiuso qualche mese fa dal Comune). Gli esiti del questionario –  senza finalità scientifiche o statistiche, ma che intende raccogliere elementi da parte dei professionisti utili a comprendere l’attuale condizione del settore –, saranno presentati e discussi in occasione di un dibattito che si svolgerà nel mese di marzo 2025. 

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