Iniziativa del CNAPPC, terza edizione nel 2019

L’architetto è indispensabile, con Open! gli studi italiani aprono le porte e si raccontano alla committenza

Paola Pierotti, PPAN
20. maggio 2019
Locandina Open! Foto tratta da studiaperti.com

Basta scorrere la bacheca facebook dell’evento per scoprire gli appuntamenti e le iniziative da nord a sud. «C’è un modo sano e bello per costruire un futuro migliore: dare spazio ai giovani, spalancare le porte alla creatività, credere nelle nuove generazioni e dare loro la visibilità che meritano. Il nostro Ordine quest’anno sceglie di farlo, cogliendo l’iniziativa di Studi Aperti, aprendo la maestosa sede di Palazzo Covelli ai giovani professionisti che, non avendo una loro sede di studio, non avrebbero altrimenti possibilità di esporre i loro magnifici progetti», scrive Maria Rosa Tursi in veste di Presidente della Commissione Giovani Architetti della Bat. L’Ordine di Ragusa ha cavalcato l’onda di Open per valorizzare l’ex Convento del Carmine a Scicli, struttura storica e suggestiva solo di recente restituita alla pubblica fruizione, che fino al 1 giugno sarà la cornice di un grande evento dedicato alla promozione dell’architettura. Obiettivo? Condividere con i visitatori il lavoro di visione e di progettazione dello spazio che è alla base della professione, rappresentando nel senso più ampio l’intera categoria (e non solo la singola attività professionale) per avvicinare l’architetto al cittadino e far comprendere l’importanza dell’architettura e della figura dell’architetto. Previsti momenti collaterali con talk aperti alla cittadinanza, che affronteranno temi inerenti la città, la qualità dell’architettura e la promozione degli studi e della professione dell’architetto. A Pordenone l’Ordine ha organizzato un evento per gli iscritti under 40, attraverso l’esposizione di progetti e opere realizzate. Torino ha organizzato invece due tour gratuiti aperti a tutti per dare sostanza al tema “L’architetto è indispensabile” e hanno per oggetto i restauri di importanti edifici nel centro della città,

Open! a Scicli, Ragusa, foto tratta da studiaperti.com

Dallo studio Lapis di Corato a One Works a Milano, da D_VA, D.Vision Architecture a Brescia che in questo contesto aprirà i suoi uffici situati nell’edificio di viale Duca D’Aosta progettati dallo Studio Fuksas, a 2MIX archistudio di Torino che festeggia nell’ambito di Open i suoi primi 10 anni di attività. E ancora a Genova lo studio Frigerio Design Group presenterà in occasione di Open il suo progetto Green Life Headquarter di Crédit Agricole Italia realizzato Parma, con una mostra fotografica.

Sono centinaia le realtà che aprendo i propri studi incontreranno famiglie e amici, rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, professionisti e giovani promesse. Tutti i dettagli sul sito dell’evento https://studiaperti.com

Oltre 40mila cittadini hanno partecipato nell’edizione 2018 agli eventi organizzati dagli oltre 750 studi di 92 Provincie e quest’anno l’iniziativa ha riscontrato un ulteriore successo con diversi studi che hanno deciso di allearsi per proporre degli appuntamenti collettivi. In campo anche gli Ordini provinciali, tanti piccoli studi soprattutto quelli emergenti, in dialogo aperto con la città e con le scuole superiori del territorio.

Studio One Works, Milano. Foto tratta da one-works.com

«Un inedito per il nostro Paese - sottolinea Alessandra Ferrari, Coordinatrice del Dipartimento Promozione della Cultura architettonica e della figura dell’architetto. Per due giorni l'architettura sarà il tema centrale di dibattiti ed eventi. Questi numeri denotano da parte degli architetti una grande volontà di partecipare: aprire i propri studi, uscire nelle piazze, coinvolgere la comunità per essere assieme parte attiva per il miglioramento del mondo in cui viviamo. Per testimoniare, con esempi concreti, che il fine dell’architettura è quello di migliorare l’habitat ed il benessere dei cittadini e ribadire che avere uno spazio di vita bello e salubre è un diritto di tutti».
Una voce corale quella di Open Studi Aperti per ribadire il ruolo di protagonista dell’architetto negli interventi che riguardano lo spazio pubblico e privato, la sua responsabilità nel dare un contributo decisivo nel risolvere le questioni sociali, economiche e culturali che riguardano le città ed i territori.

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