La città siciliana ha vinto con un progetto che la lega all’entroterra e a Lampedusa

Agrigento riscopre la propria nobiltà diventando Capitale della Cultura 2025

Alessio Garofoli, PPAN
19. aprile 2023
©agrigentocapitalecultura.it

Dall’anno prossimo, oltre alla capitale della cultura e a quella del libro sarà proclamata anche la capitale dell'arte contemporanea e, grazie all'Ue, la capitale europea del Mediterraneo. Il conferimento italiano dura un anno: le prime città a conquistarlo furono nel 2015 Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena. Seguirono Mantova nel 2016 e Pistoia nel 2017; poi Palermo nel 2018; non assegnazione nel 2019; Parma nel 2020 e 2021 causa pandemia, Procida l’anno scorso. In questo 2023 sono Bergamo e Brescia insieme Capitali italiane della cultura, una scelta del Parlamento a favore di territori pesantemente colpiti dal Covid-19. Nel 2024 toccherà alla già designata Pesaro. 

A proposito dei due centri della Lombardia protagonisti quest’anno: lo scorso 12 aprile sono state inaugurate due mostre, “Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità” nelle due città lombarde, sorelle spesso rivali e ora accomunate dal titolo. A curarle, Luca Molinari a Bergamo e Alberto Ferlenga a Brescia. Queste due mostre vogliono rappresentare lo spirito condiviso dalle due città anche prima che fossero selezionate per la candidatura congiunta, che la partecipazione di comunità e cittadini ha rafforzato. 

Tornando ad Agrigento, la città siciliana ha vinto con il progetto “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, che la unisce a Lampedusa, centro dell’accoglienza dei migranti, e ai comuni del territorio. Il programma culturale di Agrigento Capitale italiana è ispirato alle quattro radici di Empedocle: gli elementi, cruciali per la vita, che se uniti creano una forza immortale: Aria, Acqua, Terra e Fuoco. L'elemento Acqua spinge a indagare sul tema del Mediterraneo, della città di confine, di arrivi e partenze, in passato e ancor più nel presente. Sulla questione delle migrazioni, insomma, dell'accoglienza, della solidarietà. Non per niente nella proposta progettuale c’è anche Lampedusa. Il tema della Terra richiama l'entroterra della provincia: ora spoglio ora giallo di grano, ma pieno di storie da raccontare nell’ambito dell'offerta culturale locale che si intende valorizzare. L'Aria porta con sè l’argomento del digitale, del bisogno di connessioni che riesplode dopo la pandemia, in forme inedite. In quest’ottica l’ubicazione della città, un tempo considerata svantaggiosa, va ora rivista come nuova forza attrattiva. Al Fuoco sono connesse anche le creazioni degli artigiani. 

Nel mare del sud della Sicilia speranze e drammi, i sogni sovente calpestati di una provincia spesso in fondo agli indicatori economici e della vivibilità, di una cittadina sfregiata dalla speculazione edilizia persino davanti alle vestigia magnogreche, ma che vuole guardare al futuro e all'abbraccio dei mondi affacciati sul Mediterraneo, con un posto speciale per Lampedusa oggetto di specifici progetti culturali. Sostenere Agrigento è il cuore del dossier, evidente nel logo creato ad hoc: un elemento templare, decorativo ma anche strutturale, il telamone che sostiene la città. Il progetto di candidatura si è ispirato ai 2600 anni di Agrigento, ma guarda a chi racconterà l’idea di domani, di visione della città e il rapporto con il territorio circostante. Telamone è stato uno degli Argonauti che, sulla nave Argo, ha intrapreso l'ambizioso viaggio sotto la guida di Giasone alla riconquista del Vello d'oro. Ecco il punto del viaggio attraverso il mare, anzi, dei viaggiatori che si spostano sul mare, alla ricerca di un mantello che possa guarire i mali dell'umanità. E quelli di una città di antica e nobile origine, che ha tanto da riscoprire per superare i propri problemi atavici.

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