Dalla Biennale ai nuovi progetti per i waterfront, il Mediterraneo protagonista della strategia progettuale nazionale
Il mare al centro, Guendalina Salimei firma il Padiglione Italia
Sarà il mare, e nello specifico il Mar Mediterraneo, il protagonista del Padiglione Italia alla 19. Mostra internazionale di Architettura-La Biennale di Venezia, che aprirà al pubblico il prossimo 10 maggio. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha infatti scelto il progetto curatoriale dell’architetta Guendalina Salimei, “TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare” per rappresentare l’Italia alla prossima mostra guidata da un altro italiano, Carlo Ratti.
Salimei, che è anche professoressa di Progettazione architettonica alla Sapienza Università di Roma, ha presentato una proposta che, nelle motivazioni del ministro, «mette al centro l’urgenza del mare come humus originario e destino comune, come occasione nomadica, frontiera mobile, paesaggio interiore dell’uomo che ridisegna architetture liquide e città sommerse. L’anima di Venezia che ne contiene il corpo sempre vivo». Per l’architetta, «questo incarico rappresenta un’importante opportunità per mettere al centro delle riflessioni architettoniche, tecniche e culturali il rapporto del nostro territorio con il mare: il Mediterraneo allargato ai vicini oceani. La centralità di questo rapporto strutturale che incide sull’identità e sull’equilibrio ambientale del Paese è stata a lungo trascurata. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio».
Romana, classe 1962, fondatrice di TStudio, Salimei è nota al grande pubblico grazie anche al ritratto che ne ha fatto Paola Cortellesi nel film di Riccardo Milani “Scusate se esisto”, che descriveva la genesi del suo progetto più importante, quello per la rigenerazione del Kilometro Verde al Corviale, nella Capitale. Tra gli altri suoi interventi si ricordano il recupero di parti del Concentrico di Stupinigi a Torino; la riconversione dell’ex Convento di San Benedetto a Ferrara; il riuso dell’ex Chiesa dell’Annunziata in Museo d’Arte a Foligno; la riqualificazione della Crypta Balbi a Roma; la sistemazione della via Sparano a Bari; i waterfront di Napoli Molo Beverello; Taranto Molo San Cataldo e Messina Area ex Fiera.
Importante anche l’ampliamento del Museo Egizio di Torino, per il quale nel 2023 TStudio ha vinto un concorso internazionale in cordata con Oma - Office for Metropolitan Architecture come capofila, Andrea Tabocchini, Odine Manfroni, Sequas e Studio Strati, e che il 20 novembre ha visto l’inaugurazione del primo tassello dell’intervento: l’apertura della Galleria dei Re in occasione del bicentenario dell’istituzione torinese. «Il progetto – ha detto Salimei a margine dell’evento – si fonda intorno all’idea di trasformare la corte del museo (coperta tramite una struttura vetrata che si pone come un “velo” tra cielo e terra) in un “salotto” per Torino aperto fino a notte, ampliando gli spazi espositivi e rendendo liberamente accessibili alcuni elementi importanti della collezione museale, tra cui il tempio di Ellesija e le nuove sale multimediali».
Con Salimei nella terna finalista presentata al ministro Giuli anche Cherubino Gambardella, con un altro progetto dedicato all’acqua – “ITALIAMARE. Viaggio nell’architettura del razionalismo mediterraneo” – e il gruppo curatoriale guidato da Massimo Alvisi, con “Homeness: abitare visibile per cittadini invisibili”. Quarantotto in totale le candidature pervenute al ministero della Cultura, valutate dalla Commissione di valutazione dell’avviso pubblico a due fasi promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea – guidata da Angelo Piero Cappello e composta da Claudio Varagnoli, Paolo Desideri, Margherita Guccione e Renata Cristina Mazzantini – che a luglio aveva selezionato dieci dossier, convergendo poi sui tre finalisti.
Ma il mare, e nello specifico i porti e waterfront, sono i protagonisti di alcuni progetti importanti lungo tutta la penisola, dallo stesso Molo Beverello a Napoli – progetto ancora di Guendalina Salimei – a Trieste e Ventimiglia. Ed è solo di alcuni giorni fa la notizia dell’aggiudicazione definitiva della cordata guidata dalla stessa Salimei del concorso per la riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale del waterfront di Messina, tra i torrenti Boccetta e Annunziata. A Trieste è il gruppo Costim ad essere sceso in campo per la rigenerazione del Porto Vecchio, con un progetto presentato alla giunta comunale quest’estate, per un investimento complessivo di 600 milioni di euro. Importante intervento anche a Bagnoli, dove a luglio la premier Giorgia Meloni ha siglato un protocollo d’intesa con il commissario straordinario per Bagnoli-Coroglio, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, per il risanamento ambientale e la rigenerazione urbana dell'area ex Italsider. Totale degli investimenti stanziati dal Governo: 1,2 miliardi di euro, per trasformare un’area abbandonata e da bonificare in un polo turistico.
Anche a Catania c’è in progetto per potenziare il porto – che dovrebbe privilegiare lo scalo passeggeri sulle merci, che sarebbero dirottate su Augusta – e dove, in attesa del nuovo Piano regolatore (con oltre 1 miliardo di euro destinata all’area portuale), è stata indetta nei giorni scorsi dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia orientale una gara per l’efficientamento energetico e la riqualificazione dei due scali. Valore dell’appalto: oltre nove milioni di euro. Al nord, Ventimiglia e Pisa in prima fila, con la società Marina development corporation (Mdc) che ha visto l’iter per la costruzione di un hotel a cinque stelle e residenze di lusso per il retroporto della cittadina ligure (oltre a un campus scolastico internazionale dal recupero di una vecchia stazione ferroviaria) approdare in Regione per l’approvazione della Vas dopo l’ok del Comune. A Marina di Pisa, sempre Mdc è impegnata in un intervento di rigenerazione urbana del quartiere fronte-porto, su un’area di 50mila metri quadrati.