Dall’Archivio di Stato al Teatro San Carlo, torna Edit col progetto editoriale e d’autore
Il design alla scoperta delle più belle location di Napoli
Un viaggio che si articola attraverso i vicoli della città, grazie ad una serie di esposizioni diffuse e installazioni che indagano la progettualità, valorizzando alcuni dei luoghi più rappresentativi. Dall’11 al 13 ottobre torna Edit Napoli, negli spazi dell’Archivio di Stato e in numerosi siti della città grazie agli eventi diffusi.
La fiera, curata da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi e giunta alla sua sesta edizione, è diventata un punto di riferimento del settore, capace di mettere in dialogo luoghi storici e progetti contemporanei attraverso un racconto a più voci sparso per il capoluogo campano. Che si propone come motore culturale per supportare, promuovere e celebrare una nuova generazione di designer. Proprio da questa figura nasce tutta la narrazione della fiera: progettisti creatori non più soffocati dal processo industriale, ma in prima linea in un movimento che vuole sfidare la tradizionale catena di produzione e distribuzione. Per questo Edit Napoli seleziona un gruppo specifico di produttori internazionali indipendenti, artigiani e progettisti illuminati che emergono con forza nel panorama del design contemporaneo.
Si parte da Palazzo Reale con l’esposizione di Cassina, azienda storica di riferimento per il passaggio dalla produzione artigianale a quella seriale negli anni ’50. All’interno il Teatro di Corte si aprirà il sipario con un tributo all’architetto, designer e professore napoletano Filippo Alison, che nel 1973 realizzò la riedizione degli arredi disegnati dai maestri del movimento moderno, impostato dall’azienda già da metà degli anni ’60. Al centro del palcoscenico la sedia Hill House 1 e la poltrona Willow 1, modelli iconici che saranno tra i protagonisti dell’allestimento per raccontare una storia che lega la città di Napoli al mondo del design editoriale internazionale.
Il Real Museo mineralogico ospiterà l’esposizione di Alpi, azienda leader nella produzione di superfici decorative in legno composto, che celebrerà a Edit Napoli i suoi 40 anni con una retrospettiva su alcuni dei progetti speciali realizzati in collaborazione con designer internazionali. Saranno presentati, tra gli altri, i totem in legno dalle geometrie irregolari di Konstantin Grcic, i prismi di Angelo Mangiarotti e le tre forme arcaiche progettate da Alessandro Mendini. Una occasione unica per far dialogare le opere con le forme cristalline dei minerali naturali della rinomata sede museale. Torna a Edit Napoli l’artista e designer Allegra Hicks, celebre per riuscire a fondere arte e artigianato.
Quest’anno le sue opere si ispireranno alle leggende partenopee e saranno esposte all’Ipogeo dei Cristallini, un luogo suggestivo e famoso per le pitture e architetture ellenistiche, nel cuore del Rione Sanità. Una location sotterranea, in piena tradizione storica napoletana, che invita a una riflessione sulla fragilità della bellezza e all’importanza della sua tutela. La sede sussidiaria dell’Archivio di Stato, nel quartiere di Pizzofalcone, ospiterà “Abet è 1000 colori…”, un’installazione che vuole essere un omaggio alla città partenopea. I design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni hanno ideato una affascinante esposizione grazie anche al suggestivo setting: una terrazza affacciata sul Vesuvio che sarà eccezionalmente aperta al pubblico nel corso dei tre giorni di Edit Napoli.
Torna a Edit anche la designer Claudia Campone, che con il suo studio creativo Thirtyone Design + Management realizzerà un’installazione all’interno del Museo Civico Gaetano Filangieri. Una riflessione sulle tecnologie digitali e la rivoluzione che hanno portato nel modo di creare, duplicare e distribuire il prodotto design.
Da segnalare il progetto di ricerca Galateo Ancestrale dell’azienda Incalmi, sviluppato insieme all’artista Caterina Roppo nell’ipogeo della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Uno studio approfondito sul mondo del tessile che l’artista ha sviluppato grazie ad una applicazione tridimensionale in grado di analizzare le trame dei tessuti di cui sono composti i prodotti.
Come sempre durante la fiera, Napoli si apre all’arte e alla cultura a tutto tondo, in questo caso all’opera d’autore. Durante la tre giorni al Teatro San Carlo andrà in scena il “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi, con le scenografie realizzate dall’architetto Kengo Kuma per Alcantara.
Novità anche per quanto riguarda il premio annuale per il miglior prodotto inedito, assegnato quest’anno dalla giuria composta dalla designer Elena Salmistraro, Gianmaria Pizzocheri, Cyril Zammit e Alessandro Valenti. I vincitori di questa edizione parteciperanno durante la Milano Design Week 2025 alla prossima edizione di Labò Cultural Project; nei suggestivi spazi industriali dell’ex laboratorio farmaceutico in via Biella a Milano.