Soluzioni offsite e ottimizzazione nella gestione di discipline e processi per tagliare i tempi

Countdown Olimpiadi 2026, dopo il villaggio olimpico sale anche l’Arena di Santa Giulia

Chiara Brivio, PPAN | 18. febbraio 2025
Arena north ©CTS Eventim / Onirism Studio, Diorama, Populous

L’Arena è del colosso tedesco dell’entertainment Eventim (che possiede anche Ticketone) ed è stata pensata in un’ottica di legacy per il futuro. Fulcro delle gare di hockey maschili durante i Giochi, successivamente diventerà uno spazio per eventi sportivi e musicali, utilizzabile anche dal Comune di Milano tramite una convenzione, con una grande piazza esterna fruibile alla cittadinanza. La struttura, in grado di accogliere fino a 16mila spettatori, è stata progettata su modello degli anfiteatri romani, con una forma ellittica leggermente rotata. Poggiata su un podio rialzato, si sviluppa su tre cerchi concentrici uno sopra l’altro. La finitura metallica è costituita da tubi in alluminio che di giorno ne danno un aspetto scintillante e di notte si illumina per le strisce a Led interposte tra i tubi. Un progetto presentato nel 2021 con i lavori partiti nel 2023, con previsione consegna a fine 2025. Una superficie lorda di 83.500 mq circa, 12mila mq di piazza e 2.750 posti auto nel parcheggio multipiano interrato.

Piazza aerial ©CTS Eventim / Onirism Studio, Diorama, Populous

Due i driver del progetto: la sostenibilità da una parte e la legacy dell’intervento dall’altra, come spiega Giammichele Melis, Europe property business leader di Arup. «Il ruolo di Arup è stato quello di lead consultant per la progettazione integrata dell'intero complesso – racconta l’ingegnere –. L’Arena ha una configurazione molto flessibile che consentirà di realizzare diversi tipi di eventi al suo interno, non solo sportivi, ed è stata concepita per essere al 100% utilizzata in ogni sua parte, in ogni sua funzione, anche dopo le Olimpiadi. Una degli elementi fondanti è stata appunto la creazione di una piazza che potesse essere usata dal pubblico anche nei giorni in cui non ci saranno eventi». Oltre alla progettazione integrata, Arup si è occupata dei diversi specialismi delle ingegnerie. 

Un cantiere realizzato in tempi molto stretti per la portata dell’intervento, grazie all’utilizzo di tecniche off site e a strutture in cemento armato gettate in opera e prefabbricate. «Al momento siamo all'installazione delle strutture metalliche di copertura sulla sommità dell’Arena, che procedono secondo il programma. Prevediamo di finire i lavori sostanziali per ottobre e poi di consegnare l’opera alla città entro la fine dell’anno», il commento di Melis che aggiunge «il differimento fuori dal sito della realizzazione di queste strutture ha consentito una significativa accelerazione di tempi. Il successivo assemblaggio dei campioni è stato a secco per la maggior parte di queste strutture». Altro elemento fondante è stata la sostenibilità. «Sicuramente la riduzione dell’impatto carbonico dell’edificio, sia durante le fasi di operation, di utilizzo, ma anche in relazione al cosiddetto embodied carbon – spiega ancora l’ingegnere –. Quindi in questo senso c’è stata un'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse ispirata ai principi di economia circolare applicata al mondo delle costruzioni». Sul tetto saranno installati 4mila pannelli fotovoltaici in grado di coprire interamente il fabbisogno elettrico dell'edificio, che avrà anche la certificazione Leed Gold. Il progetto è stato inoltre adottato dal Comune di Milano come pilota per l’adozione dei Cam (criteri ambientali minimi) in ambito privato. 

Arena northwest ©CTS Eventim / Onirism Studio, Diorama, Populous

E di legacy delle strutture ha parlato a Italian Architects anche Christophe Dubi, executive director dei Giochi olimpici. «Sono i Giochi che si adattano a una città o a una regione – ha precisato –, non il contrario. In altre parole, promuoviamo l’uso di strutture esistenti per quanto possibile, altrimenti usiamo infrastrutture temporanee (come nel caso della Fiera di Milano per alcune gare di pattinaggio e hockey). In ultima istanza, la costruzione di venue permanenti, ma solo se necessarie alla comunità. L’Arena di Santa Giulia è uno di questi casi». E sull’idea delle Olimpiadi diffuse (sprawling Olympics) Dubi aggiunge che si terranno in aree già attrezzate per il turismo, e che quindi hanno un alto livello di strutture e in termini di ospitalità. Per quanto riguarda la mobilità, Dubi aggiunge «gli eventi sono stati pianificati considerando la durata del viaggio, anche con il traporto pubblico, quindi lo spettatore deve essere informato che non può in una giornata, essere a Milano la mattina e poi al pomeriggio a Cortina. Ma è comunque un modo intelligente di usare il territorio del Nord Italia». Un modello, quello della diffusione, che si replicherà anche nel 2030, per le Olimpiadi delle Alpi francesi. 

La Cts Arena si inserisce nel grande masterplan di rigenerazione dell’area di Santa Giulia, per il quale è stato presentato l’anno scorso il progetto di Mario Cucinella Architects, e il cui fine lavori è previsto per il 2032.

Cantiere Arena Santa Giulia, Milano ©CTS Eventim / Onirism Studio, Diorama, Populous

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