Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado a Puos d’Alpago

Facchinelli Daboit Saviane architettura | 17. dicembre 2024
Scuola Puos veduta da sud est ©Fds architettura
Nome del Progetto:
Nuova Scuola Secondaria di Primo Gradoa Puos d’Alpago
Luogo: Alpago (BL)
Cliente: Comune di Alpago
Site Area: 22.500 mq
Building Area: 1.185 mq
 
Project Dates:
2018 - 2019 > concorso di progettazione
2019 - 2020 > progettazione definitiva ed esecutiva 
2021 - 2024 > costruzione
Architect:
Project Architect: Facchinelli Daboit Saviane architettura
Project Team: Arch. Gianluca Facchinelli, Arch. Celeste Da Boit, Arch.Giada Saviane
 
Consulenti:
Structural Engineer: ing. Rodolfo Senoner, coll. ing. Chiara Barattin
MEP/FP Engineer: ing. Pietro Canton, Studio Bortot &C. srl stp
HSE: Ing. Sergio Zandonella Necca
Acoustics: per. ind. Maurizio Cason
Geologist: Luca Salti
 
Produttori:
Impresa principale: Dalla Libera Costruzioni s.r.l. 
Prefabbricati in calcestruzzo: Progress Group 
Gelosie prefabbricate in calcestruzzo:
Pellizzari Building s.r.l.
Velature calcestruzzi: KEIM 
Vetrate: Metra Spa 
Finestre da tetto: Gruppo Velux 
Rivestimenti ceramici: Casalgrande Padana
Arredi: Gam 
Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

La commessa è il risultato della vittoria di un concorso di progettazione a procedura aperta in due gradi, tenuto in modalità informatica sulla piattaforma AWN del Cnappc a cavallo tra il 2018 e il 2019.

Ci può descrivere il progetto?

Questa scuola, come la maggior parte di quelle di nuova concezione, si pone l’obiettivo di poter funzionare al di fuori dell’orario scolastico come centro civico, aprendo i propri spazi all’intera comunità. Il progetto si propone di non limitarsi a raggiungere l’obiettivo dal punto di vista funzionale, ma di riuscire a narrarlo con forza anche dal punto di vista formale.
Perciò l’architettura si sviluppa attorno al tema della “piazza coperta”, seguendo un’idea di insediamento quasi primitiva: un volume sospeso su quattro nuclei di sostegno definisce uno spazio coperto in diretta continuità tra interno ed esterno.
Le “zampe”, ovvero i quattro nuclei in calcestruzzo colorato che racchiudono gli spazi di servizio, definiscono il perimetro dell’agorà, dove le funzioni si contaminano in un laboratorio diffuso, animato da due scatole in legno di rovere che contengono la sala
lettura e l’accoglienza. In questo luogo si possono svolgere le attività didattiche collettive, orizzontali, interciclo o pomeridiane.
Il parco alberato del masterplan attraversa l’edificio, inserendosi negli svuotamenti perimetrali e portando il verde fino al centro della scuola. Le corti, oltre a ospitare le giovani piantumazioni, illuminano gli ambienti ad uso collettivo.
Aule e laboratori si alternano sui due piani attorno all’agorà, con la quale sono in costante contatto visivo e fisico, grazie a finestrature e pareti scorrevoli. La caratteristica principale di questo luogo è la permeabilità tra i diversi ambienti, che permette di traguardare l’intero fabbricato, scoprendo continui scorci sul paesaggio oltre che tra i diversi ambienti interni. In questo modo si è cercato di superare il tipico isolamento delle aule tradizionali, destinate alla didattica frontale, conferendo la sensazione continua di far parte di una comunità.
 

Scuola Puos agorà ©Fds architettura
In che modo il design risponde alle caratteristiche uniche del sito?

Dal punto di vista paesaggistico la conca dell’Alpago offre uno scenario unico, che si sviluppa per fasce parallele, alternando paesaggi produttivi e naturali, sedimentati nei secoli seguendo le possibilità date dall’orografia e dalle quote altimetriche.
La nuova costruzione ricerca una forte orizzontalità che è volta ad inserirsi in questo sistema di stratificazioni come un nuovo layer antropico collocato tra i campi, le alberature e le montagne.
 

Qual è stato l’iter progettuale e ci sono state modifiche dal design iniziale alla realizzazione dell’edificio?

Il progetto è stato seguito dal nostro raggruppamento, partendo dal completamento della fase preliminare, fino alla sua realizzazione.
Sia durante le fasi di progettazione definiva ed esecutiva, che durante il cantiere, si è cercato di coinvolgere il corpo docente per raccogliere le esigenze e condividere le scelte progettuali. Durante questo procedimento sono cambiate le dimensioni dei locali e il comparto dei servizi contenuti nei nuclei di calcestruzzo, ma l’idea compositiva generale,
che segue una logica molto semplice, è rimasta inalterata.
 

Scuola Puos ingresso nord ©Fds architettura
Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo dell'edificio completato?

Sicuramente i prefabbricati in calcestruzzo hanno svolto un ruolo fondamentale sia dal punto di vista figurativo, che costruttivo di cantierizzazione.
Infatti il progetto ricerca la coincidenza di forma, struttura e materia. Lo fa attraverso un guscio di calcestruzzo faccia-vista realizzato con una tecnologia in prefabbricazione avanzata, composta da elementi a doppia lastra con getto integrativo in opera che, oltre a non avere bisogno di ulteriori strati di finitura, contengono già al loro interno la coibentazione e le predisposizioni impiantistiche.
A corredo del progetto sono stati definiti una serie di dettagli che occultano il vero spessore delle lastre (circa 5 cm) attraverso imbotti e velette in calcestruzzo, conferendo ai singoli elementi un carattere fortemente massivo.
All’interno della stessa logica sono state realizzate anche le “gelosie”: i frangisole formati da pannelli prefabbricati in calcestruzzo con una trama a fori triangolari che riprendono, ad una scala maggiore, i motivi reticolari in mattone tipici dei fienili della Valbelluna.
 

 Scuola Puos plastico ©Fds architettura

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