Liceo Montale, Pontedera (PI)

Colucci&Partners | 17. giugno 2025
Esterno © Carlotta Di Sandro 
Nome del Progetto: Liceo Montale Pontedera
Luogo: Pontedera (PI)
Cliente: Provincia di Pisa
Architettura: Scuola Secondaria di Secondo Grado
Site Area: 11.800 mq
Building Area: 4.080 mq
Project Dates: 2020
Completion date: 2025
 
Design Principal: Colucci&Partners
Project Architect: Arch. Giuseppe Colucci, Arch. Giulio Colucci, Arch. Matteo Becucci e Ing. Federico Benvenuti
Consulenti:
Pedagogical design: Dr. Beate Weyland
Safety coordination during the design phase: Arch. Matteo Ferrini
Structural Engineer: Ing. Loriano Cecconi
MEP/FP Engineer: Omega Engineering
Hydraulic design: HS Engineering
Energy design: Benigni Engineering
Design of passive acoustic requirements: Studio Antea
Interior Designer: Colucci&Partners
Young Architect: Arch. Andrea Guidi
Contractor: Costruzioni Vitale Srl
Produttori / prodotti importanti:
Glazed external window frames
Schüco Italia
Brick façade cladding
Fornace Sugaroni
Indoor suspended ceilings
CELENIT S.P.A.
Interior doors
Novoferm Schievano S.R.L.
Air conditioning system
Mitsubishi Electric Italia
Metal roofing
Sandrini Metalli
Interior elevators
Kone
Interior furnishings: Gam Gonzaga Arredi Montessori
Photographer: Carlotta Di Sandro 
Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

La provincia di Pisa ha indetto una gara pubblica per la Progettazione Definitiva, Esecutiva e Direzione Lavori per la realizzazione del nuovo Liceo Montale nel Villaggio Scolastico di Pontedera (PI)

Ci può descrivere il progetto?

L’ispirazione progettuale nasce da un volume semplice e rigido, un parallelepipedo, scelto come forma base. Su questa geometria essenziale si è intervenuti mediante l’introflessione di alcune porzioni del volume, con l’obiettivo di alterare intenzionalmente il percorso connettivo interno. Questo gesto ha permesso di generare una sequenza dinamica di spazi, favorendo la nascita di aree di relazione diffuse e informali, capaci di stimolare l’incontro, il confronto e l’apprendimento al di fuori delle aule tradizionali.

Questa idea di spazio pedagogico interno, estremamente dinamico e fluido, si contrappone volutamente alla facciata esterna, composta e distinta.

Dettaglio esterno © Carlotta Di Sandro 
Quali sono state le ispirazioni e le idee che hanno influenzato la progettazione dell’edificio?

La progettazione dell’edificio scolastico è stata guidata da una serie di riferimenti culturali, architettonici e contestuali, scelti con l’obiettivo di coniugare funzionalità, qualità spaziale e integrazione con il territorio. 

Dal punto di vista della disposizione planimetrica, il progetto si ispira ad alcuni esempi significativi di scuole del Nord Europa, in particolare per quanto riguarda la chiarezza distributiva, la centralità degli spazi comuni e la flessibilità degli ambienti didattici. Questi modelli ci hanno offerto spunti per una scuola intesa come luogo aperto, accogliente e capace di adattarsi a differenti modalità di apprendimento. 

Per quanto concerne il linguaggio architettonico, il riferimento principale è l’opera dell’Arch. Massimo Carmassi e, più in generale, la tradizione della scuola fiorentina, riconosciuta per la sobrietà compositiva, l’uso calibrato della materia e l’attenzione alla scala del costruito. Questi influssi si traducono in un’architettura misurata, essenziale e radicata nella cultura del luogo.

Infine, la scelta del rivestimento in mattoni facciavista è frutto di un dialogo diretto con il contesto: l’area di progetto, di natura palustre e argillosa, e la presenza di edifici scolastici circostanti realizzati con materiali simili, hanno suggerito l’uso del mattone come elemento identitario e di continuità con la memoria del luogo. Il materiale, oltre a evocare la tradizione costruttiva locale, conferisce all’edificio un carattere materico e una durabilità coerente con la destinazione pubblica e collettiva dell’opera.

In che modo il design risponde alle caratteristiche uniche del sito?

Il design dell’edificio nasce da un’attenta lettura delle specificità del sito, sia in termini ambientali che urbani. La zona, caratterizzata da un paesaggio di natura palustre e da un sottosuolo argilloso, ha influenzato sia le scelte materiche che quelle costruttive. Il rivestimento in mattoni facciavista, ad esempio, non è solo un richiamo alla tradizione locale, ma anche una risposta coerente alla qualità del suolo, offrendo durabilità e un forte legame con la memoria del luogo.

Dal punto di vista insediativo, l’edificio si inserisce in un contesto già segnato dalla presenza di altri edifici scolastici, con i quali instaura un dialogo di continuità e coerenza, sia formale che materica. La disposizione planimetrica e l’articolazione dei volumi sono state studiate per garantire un’integrazione armonica con l’ambiente circostante, favorendo orientamenti ottimali, una buona esposizione alla luce naturale e una relazione visiva diretta con il paesaggio aperto.

Inoltre, l’assetto del terreno e le condizioni climatiche locali hanno orientato le scelte progettuali in termini di sostenibilità e comfort: l’organizzazione degli spazi favorisce la ventilazione naturale e la regolazione passiva della temperatura, mentre l’involucro edilizio è stato pensato per garantire efficienza energetica e durabilità nel tempo.

Interni © Carlotta Di Sandro 
Qual è stato l’iter progettuale e ci sono state modifiche dal design iniziale alla realizzazione dell’edificio?

L’iter progettuale ha preso avvio con una fase preliminare di ascolto e confronto, che ha coinvolto attivamente tutti i soggetti interessati. In primo luogo l’Amministrazione Provinciale, in qualità non solo di ente committente, ma anche di futuro responsabile della manutenzione dell’edificio. A essa si sono affiancati la dirigenza scolastica, il corpo docente e gli studenti, la cui partecipazione ha contribuito a delineare esigenze funzionali e aspettative d’uso concrete, fondamentali per orientare le scelte progettuali sin dalle prime fasi. Al team di progettazione ha inoltre preso parte la Dottoressa Beate Weyland, nota pedagogista, che ha fornito un supporto progettuale di grande valore, orientato a una visione didattica innovativa e all’avanguardia. Il suo contributo ha permesso di integrare nel progetto spazi educativi flessibili, stimolanti e coerenti con le più recenti riflessioni in ambito pedagogico.

Il progetto è stato in qualche modo influenzato dalle nuove tendenze in termini di risparmio energetico, costruzione o design?

Il rivestimento in mattoni facciavista artigianali è sicuramente uno degli elementi distintivi dell'intervento, conferendo all’edificio un forte carattere e una solida connessione con il contesto locale.

I controsoffitti in fibra di legno, insieme alle grandi vetrate trasparenti interne, contribuiscono a creare ambienti luminosi e confortevoli, garantendo al contempo una sobrietà estetica che si adatta perfettamente alla funzione educativa dell’edificio.

La struttura a telaio in cemento armato tradizionale, con tamponamenti in laterizio, ha rappresentato una scelta fondamentale per contenere i costi della struttura, permettendo di destinare una parte significativa del budget a finiture di alta qualità e a volumetrie più generose, aumentando così il comfort e la funzionalità degli spazi.

Esterno © Carlotta Di Sandro 
Interni © Carlotta Di Sandro 
Interni © Carlotta Di Sandro
Assonometria © Colucci&Partners

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