Dall’economia circolare ai giochi, narrativa e creatività sfidano l’effetto sorpresa

Interactive design e superfici multiuso, al Salone del Mobile la sperimentazione gioca con materiali e tecnologia

Paola Pierotti, PPAN
23. aprile 2019
DOTDOTDOT, DesignHolding alla Milano Design Week 2019, foto di Filippo Spinelli Barrile

Uno stand di grandi dimensioni, progettato da Calvi Brambilla, che ha accolto un wall interattivo disegnato da Dotdotdot: un racconto ludico e inaspettato delle principali icone, dei designer e degli aneddoti che hanno fatto la storia dei tre brand. Una quinta d'ingresso alle tre aree, dedicati ai rispettivi brand, ha messo in scena la narrativa comune alle tre identità, che vantano straordinarie storie di design, unitamente alla singolare abilità nel saper ricercare nuovi talenti e proporre oggetti iconici. «Ne è nato un grande wall interattivo – raccontano dallo studio Dotdotdot - composto da quattro parti di circa venti metri l'una, che riportavano una cinquantina di storie di design: illustrazioni animate di oggetti e personaggi che si attivavano al tocco dei visitatori. Le storie dei tre marchi si sono intrecciate, senza una precisa successione cronologica, svelando gli aneddoti sottesi ai prodotti più celebri – come i fratelli Castiglioni che portarono a spalla la base della lampada Arco, in volo verso la celebre mostra Italy: The New Domestic Landscape di New York».

DOTDOTDOT, DesignHolding alla Milano Design Week 2019, foto di Filippo Spinelli Barrile

Sempre tra gli stand del Salone del Mobile, gli architetti Bestetti Associati con Antonino Sciortino per l’artwork e Blackspace come graphic designer, hanno dato vita alla C Houseper l’azienda Cleaf. Un’installazione inedita per raccontare la ricerca promossa dall’azienda sulle sue innovative superfici e le loro applicazioni, per il rivestimento di mobili e interior. In un percorso realizzato all’interno di un appartamento campione si potevano apprezzano le qualità estetiche e tecnologiche dei prodotti della collezione. Cleaf è stata protagonista anche del corporate showroom di Lissone con l’allestimento del cosiddetto CCube, ideato da Studio MILO che ha proposto la declinazione della collezione in tre differenti ambienti domestici - Welcome, Living, Night - e in due varianti stilistico-cromatiche: classico, dal carattere sobrio, e contemporary, dall’aspetto più audace.

Legno, metalli, tessuti. Materiali ibridi di nuova generazione. Tutto questo accanto a sofisticazioni narrative studiate per svelare qualcosa di ancora non detto. Sostenibilità, circolarità e creatività: temi con cui confrontarsi, facendo tesoro della cultura e al contempo incontrando la domanda del mercato.

Waste no more, foto di Ruy Teixera e Christa Myers

Sul tema delle superfici, strizzando l’occhio alla circolarità (tema core dell’operazione promossa da Interni alla Statale, con Human Spaces) è stata una perla del fuorisalone 2019 l’iniziativa Waste No More della fashion designer Eileen Fisher con Edelkoort Exhibitions (ospitata da Rossana Orlandi) con uno spazio total white recuperando gli scarti e i vestiti usati delle vecchie collezioni. Tra le centinaia di altre iniziative che hanno colto l’attenzione dei visitatori, negli spazi dell’ex Ansaldo, da Base, anche il game design con Spartaco Albertarelli che ha rilanciato l’idea di un’officina dei giochi, tenendo insieme la tradizione del gioco da tavolo con l’apporto dei social network e l’interazione del pubblico, raccontando quindi come la ricerca sui materiali, l’apporto di illustrazioni artistiche possa fare dello storytelling un prodotto di design. 

Armani/Casa, foto tratta da armani.com

Salone e fuorisalone sono un concentrato di architettura e design, sono una vetrina unica per gli allestimenti ad alta tecnologia e sperimentazione, con grafica, modelli e video-installazioni. Imperdibile per poter avere una sintesi di tutto questo la mostra inaugurata proprio durante il fuorisalone all’Armani/Silos in zona Tortona (aperta fino al 28 luglio 2019) e dedicata all’opera dell’archistar giapponese Tadao Ando. Di fronte al Silos, nel Teatro Armani, intanto nella design week, è stato realizzato uno spazio dedicato alla nuova collezione Armani/Casa 2019, con un allestimento caratterizzato da grandi aquiloni geometrici, sospesi sopra i pezzi di design che emergevano in un ambiente nero, quasi come uno schermo. Un racconto che parlava di sapienza manifatturiera e di passione per la perfezione, un’idea che comunicava la creazione di mobili che creano spazi, anziché toglierne. 

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