La modellazione delle idee con la stampante 3D, allo spazio Cosentino una mostra sui progetti d’autore

Sei architetture che incontrano il linguaggio del futuro

Francesca Fradelloni, PPAN
16. septiembre 2021
Il silenzio (e il rumore) dell’architettura dentro la natura, Dontstop Lab Maurizio De Caro e Michele Brunello. Ph ©Marta Carenzi, Filmati Milanesi⁩
Sotto un cielo, Atelier(s) Alfonso Femia. Ph. ©Marta Carenzi, Filmati Milanesi⁩

La pianta quadrata o un doppio rettangolo con altezza uguale, essenziali per realizzare un cubo architettonico con una stampante 3D: questo l’unico vincolo richiesto dal curatore Danilo Premoli. Tavole e modelli 3D in resina per raccontare i progetti scelti per raccontare la poetica di sei progettisti, attraverso le loro architetture. Nei piccoli e grandi interventi di progetto gli intenti sono chiari, le aspirazioni sono limpide: dialogare con le città e l’ambiente, relazionarsi con i materiali, riportare ordine nel dibattito distorto che si è creato in questi anni tra natura e architettura. Una piccola mostra immaginifica che ha preso forma attraverso il pensiero progettuale rivolto a un edificio a tipologia libera, ideale e reale insieme. 

Spazio pubblico, è una delle parole chiave della progettualità di Alfonso Femia, che con l’opera “Under the sky sotto un cielo” intende affrontare il tema di un ritorno ai luoghi collettivi, un approccio aperto alla poesia e libero dalla mera funzionalità. 

Quella di Dontstop Lab, Maurizio De Caro e Michele Brunello è un’architettura senza filtri e soglie, una struttura poliformica che guarda la natura e ne è attraversata. Un’architettura che esprime libertà di attraversamento. 

Casa blossom, Studio Mygg. Ph. ©Marta Carenzi, Filmati Milanesi⁩

Casa Blossom è un padiglione che grazie alla rivoluzionaria stampa 3D può ripetersi fino a generare un insediamento di multipli diffusi in un contesto naturale. Questo progetto firmato dallo studio Mygg è un manifesto dedicato a una nuova idea di glamping botanico, un luogo per contemplare e conoscere la natura senza possederla. 

Hq sole 24 ore, Park Associati. Ph. ©Marta Carenzi, Filmati Milanesi⁩

Ancora, per capire la potenzialità della stampa 3D nella creazione del modello stesso è utile il racconto dell’intervento di deep retrofitting di Park Associati, con Urban Cube, nuova sede del Sole 24 Ore di via Sarca. Selezionato per la mostra, il progetto trasforma un edificio cubico monolitico rinchiuso nel proprio volume opaco in un edificio innovativo, permeabile e godibile. La ricerca sulla facciata, gli spazi interni luminosi e adattabili alle esigenze del tenant, la grande terrazza al decimo piano con vista sulla città e sulle Alpi, caratterizzano il progetto.

Em3 planet earth module, Vittorio Grassi Architects. Ph. ©Marta Carenzi, Filmati Milanesi⁩

La proposta di Vittorio Grassi Architects, EM3 Planet Earth Module, è un edificio prefabbricato che prende origine da una forma cubica di 9 metri di lato e si curva di volta in volta in facce concave o convesse. Lo studio concepisce l’architettura come un processo industriale sostenibile, basato sulla scalabilità, la modularità e la customizzazione: solo così si può ambire alla qualità, al controllo e rendere più efficienti i processi. 

 

“Il faro nell’isola in città” di Giuseppe Tortato fa leva sulla logica imperante delle lottizzazioni e delle cubature. L’architetto ha scelto di progettare un eremo in città: una piccola torre in legno ritorta biodegradabile al 100 per cento, come un faro al centro di boschi e orti.

Il faro nell’isola in città, Giuseppe Tortato Architetti. Ph. ©Marta Carenzi, Filmati Milanesi⁩

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