Quando l’innovazione di un progetto europeo diventa tangibile e si fa cantiere

A Cagliari quaranta edifici scolastici come comunità energetiche

Francesca Fradelloni, PPAN
8. noviembre 2021
Cagliari ©Laura Lugaresi via Unsplash

Nel capoluogo sardo i tetti degli edifici scolastici comunali accoglieranno impianti fotovoltaici e saranno il nucleo delle future energy community. La prima a proporre lo studio è stata la scuola in piazza Medaglia Miracolosa, in zona San Michele, quartiere popolare. Importante la valenza sociale dell’iniziativa, che con un investimento di 410mila euro, con cui verranno realizzati gli impianti fotovoltaici sulla copertura della scuola materna e dei fabbricati circostanti la piazza, darà un grosso colpo di mano al caro-bollette, sostenendo l’economia di una zona “fragile” della città. Infatti, l’energia elettrica prodotta verrà, in parte, impiegata dal plesso scolastico e in parte messa a disposizione dei residenti della zona che aderiranno a formare la comunità energetica. Benefici ambientali a livello collettivo, in uno spirito di partecipazione e solidarietà tra cittadini, la grande ambizione.

«Si tratta – ha spiegato l'assessore all'Innovazione Tecnologica, Alessandro Guarracino in una recente intervista – di un progetto pilota tra i primi in Italia». L'idea è di replicarlo in altre zone della città. «Facciamo ricerca per scommettere sulle sue applicazioni, con particolare attenzione alla sostenibilità come sfida ambientale, economica e sociale», spiega il fondatore e ceo di R2M Solution, Thomas Messervey.

Le emissioni di gas serra sono dei costi sociali per la collettività e che la scuola sia strumento di una reale riduzione dell’inquinamento, è un primo passo pieno di significato, per la lotta al cambiamento climatico. E il progetto di gestione comunitaria della risorsa energetica locale che riduce le distanze tra produzione e consumo, promuovendo l’autoconsumo e lo scambio interno di energia prodotta in loco a partire da fonti rinnovabili, è sicuramente il futuro. Un futuro che parte dalla decentralizzazione per rafforzare il senso di responsabilità del cittadino e aumentarne l’autonomia economica, sociale e tecnologica. 

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