Tempi, costi e progetti. Il punto sul grande evento con le voci del territorio e della politica

Milano Cortina 2026, pubblico e privato insieme per i giochi dell’arco alpino

Francesca Fradelloni, PPAN
20. enero 2023
I luoghi di Milano Cortina 2026. Foto tratta dal sito milanocortina2026.olympics.com

Quelli di Milano Cortina 2026 saranno i primi giochi olimpici della storia ad essere ospitati da due città, Milano e Cortina, due regioni, Lombardia e Veneto, e due Province Autonome, Trento e Bolzano, su un’area totale di 22mila chilometri quadrati, saranno geograficamente i più estesi di sempre. Con una sorpresa: il Piemonte rientra nella partita dalla porta principale. «Meglio l’Oval che spendere 100 milioni in Trentino. Sarebbe un bel segnale fare le prime Olimpiadi dell’intero arco alpino», ha detto spiazzando tutti, Salvini, nell’ambito di un incontro promosso nella sede di Assimpredil. Infatti, gli impianti ereditati dai Giochi del 2006 sono un patrimonio che potrebbe rendere economicamente sostenibile la prossima kermesse invernale, si parla in particolare dell’ipotesi di spostare a Torino le gare di pattinaggio di velocità vista l’impossibilità di adeguare in tempo utile la pista di Baselga di Piné, in Trentino, che necessiterebbe di una copertura per adeguarsi agli standard olimpici. Servono tempo e molti soldi (si parla di un budget complessivo intorno ai 100 milioni), due cose che oggi il comitato organizzatore non ha a disposizione. Soldi con il contagocce, ma anche tempi stretti. «Pensiamo che accogliere la disponibilità di Torino e del Piemonte, coinvolgendo l’intero arco alpino, rappresenti una soluzione logica e di buon senso per la migliore riuscita di questo straordinario evento», è stato subito il commento del presidente della Regione Alberto Cirio e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo dopo l'annuncio della rinuncia da parte del Trentino della realizzazione a Baselga di Pinè dello stadio del ghiaccio per le Olimpiadi invernali 2026. 

C'è la volontà di recuperare il tempo perduto. La spinta viene da Veronica Vecchi ai vertici del Simico Spa, la Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 costituita il 22 novembre 2021, soggetto giuridico a totale partecipazione pubblica, preposto a svolgere tutte le attività di realizzazione delle opere connesse ai Giochi Olimpici e Paralimpici. Ed è proprio come studiosa di partnership pubblico-privato e investimenti a lungo termine che la sua nomina di presidente (voluta dall’ex ministro Giovannini) ha il segno del cambiamento. «Noi vogliamo portare a sistema un metodo, una operatività che vede pubblico e privato insieme: valuebased procurement process. L’obiettivo è “fare procurement” in modo strategico assumendo il ruolo di buyer. Il procurement rappresenta il 15% del Pil e il Paese ha bisogno di una semplificazione progettuale che ponga al centro obiettivi economici, sociali ed ambientali, superando l’approccio burocratico-amministrativo che rallenta la messa a terra delle opere», spiega Vecchi. 

Da Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, la richiesta alle istituzioni: «La nostra sollecitazione alle stazioni appaltanti di questo grande evento, ed in particolare alla Società Milano Cortina è, quindi, quella di considerare anche le Pmi, la spina dorsale del nostro sistema produttivo, con l’obiettivo di favorirne la crescita attraverso una migliore distribuzione delle risorse pubbliche, scongiurando l’eventualità che restino schiacciate dalle grandi e permettendo che si inneschi un nuovo modello di filiera, più moderno, efficiente ed efficace».

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