I temi ricorrenti: scuole, ampliamenti per i campus universitari, cittadelle per le Pa e masterplan

Da Modostudio a Labics, da Iotti+Pavarani a Chippefield, chi crede ancora nei concorsi

Paola Pierotti, PPAN
22. mayo 2019
Progetto per il concorso Aosta Est, © Modostudio

Ad Aosta è appena stato aggiudicato ai romani di Modostudio il concorso per un parco archeologico nella zona orientale della città, nell’ambito di un intervento finanziato dalla Giunta Regionale con 4,3 milioni di euro, per un’area di 6.352 mq di superficie.
A Roma la cordata guidata da ABDR Architetti Associati con Studio Valle Progettazioni (Cesare e Masino Valle) e Proger, insieme a Manens Tifs si è aggiudicata il concorso indetto dal Provveditorato alle opere pubbliche di Roma per la nuova sede dell’Istat da costruire nell’area di Pietralata; in questo caso sono passati 12 anni dal primo concorso per la cittadella della statistica vinto dalla cordata guidata da Mario Cucinella, a cui era seguita una seconda procedura per rincorrere le celebrazioni dell’Unità d’Italia. Due tentativi falliti, chissà se sarà questo il progetto che passerà dai render al cantiere.

Campus dell’Università di Padova, progetto di Steam con David Chipperfield, render © David Chipperfield Architects

Sempre nella capitale lo studio Atelier(s) Alfonso Femia /AF517 con Principio Attivo si è aggiudicato il concorso indetto dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (IPZS) per la riqualificazione dello storico complesso in via Principe Umberto; mentre Labics con i tedeschi Topotek1 ha vinto il concorso privato per l’ampliamento del Campus Bio-Medico. Sullo stesso filone, l’aggiudicazione del nuovo campus dell’Università di Padova assegnato in questo caso alla cordata guidata da Steam con David Chipperfield per un nuovo progetto per servizi e spazi dedicati all’alta formazione.

Il concorso di Padova insieme a quello per la sede Istat e a quello promosso a Merano dall’azienda Alperia con Fondazione Inarcassa per realizzare la nuova sede sono tra i concorsi più ricchi in termini di montepremi. Nel primo e secondo caso tra l’altro, il fatturato era uno degli elementi discriminanti per l’accesso alla gara.

Progetto per la caserma Amione, Iotti + Pavarani Architetti. © Iotti + Pavarani Architetti

In pochi mesi lo studio Iotti + Pavarani Architetti si è aggiudicato due concorsi. Uno a Torino, dove ha già realizzato il complesso del gruppo assicurativo Reale Group a seguito di un concorso privato: si tratta della competizione internazionale di architettura bandita dall’Agenzia del Demanio e programmata dalla Fondazione per l’architettura di Torino per trasformare la caserma Amione in una cittadella della pubblica amministrazione. L’altro a Cesenatico, dove lo studio si è distinto nel concorso per la nuova scuola primaria per 250 alunni; in questo caso, una volta demolita la struttura esistente, sarà realizzata un’architettura ex novo attenta al tema del paesaggio.

Un’altra scuola è stata aggiudicata a Bologna dove il gruppo formato da tiarstudio e abp architetti ha vinto il concorso per il nuovo polo Carracci che andrà a sostituire quello preesistente e dichiarato inagibile nel 2010.

Progetto per lo Scalo Farini, team guidato da Oma e Laboratorio Permanente, foto tratta da www.oma.eu

Tra le gare aperte si distingue quella per Genova, per il Quadrante Polcevera, indetta dal Comune con il supporto dell’Ordine degli Architetti locali e del Consiglio nazionale degli architetti che ha dato un contributo di 100mila euro per la copertura dei premi. Lo scopo dichiarato è quello di rigenerare e valorizzare l’area, anche attraverso la realizzazione di nuovi servizi pubblici, come un parco, campi sportivi, passerelle ciclabili e un memoriale, interventi che riguarderanno il sito sottostante e prospiciente la demolizione e realizzazione del nuovo viadotto. Una gara inedita per un masterplan dove è previsto un team interdisciplinare.

Sulla squadra che integra diversi specialismi ha investito con successo il team guidato da Oma con Laboratorio Permanente che si è aggiudicato il concorso indetto da FS Sistemi Urbani e Coima, per il masterplan dello scalo Farini e San Cristoforo. In queste ore anche l’aggiudicazione del concorso Reinveting Cities: nuova vita quindi per lo scalo Greco, le Scuderie de Montel, viale Doria e via Serio con progetti caratterizzati da sostenibilità, resilienza e qualità urbana. In questo caso si trattava di gare che vedevano i professionisti accanto ai promotori privati e l’alienazione porterà al Comune di Milano quasi 7,3 milioni di euro.

La nuova scuola Carracci, render di progetto tiarstudio e abp architetti

Guardando il numero di concorsi promossi dalla piattaforma Concorrimi promossa dal Comune di Milano, piuttosto che quella organizzata ancora prima dall’Ordine degli Architetti di Bologna o da quella ufficiale del Consiglio Nazionale degli Architetti, si riscontra un crescente impegno a sostegno di questo strumento, al quale sembra sarà dedicato anche un capitolo, tra gli “strumenti” per la qualità dell’architettura, nelle Linee guida che il Mibac dovrebbe poter presentare entro l’estate, facendo seguito all’impegno annunciato dal Ministro Alberto Bonisoli in occasione del Congresso nazionale degli Architetti.

La sfida è aperta. Per Marco Aimetti, consigliere del Cnappc, «nel rispetto dei principi generali condivisi per garantire la qualità del progetto che da sempre il CNAPPC porta avanti, si potrebbero sperimentare forme innovative di competizioni anche in considerazione di temi nuovi come quelli che riguardano i progetti di scala ampia, le infrastrutture ma anche i piccolissimi progetti. Iniziative che rientrino sempre nella fattispecie dei concorsi, per assegnare gli incarichi, tramite procedure anche differenti - continua Aimetti - che favoriscano la partecipazione e la valorizzazione del progetto ma che presentino una prima fase ancora più leggera e rapida, ma contemporaneamente esaustiva e calata sugli aspetti peculiari del progetto che garantisca la stazione appaltante per il buon esito del concorso. In tal senso ripensare in modo completo il tema del concorso, eventualmente analizzando altre realtà nazionali, con l'obiettivo di renderlo uno strumento completo, multiformato, adattabile e veramente in grado di soddisfare le esigenze dei committenti, dei progettisti e dei cittadini che sono i fruitori finali di detto processo virtuoso». Procedura adottata sempre più spesso dai privati illuminati. 

Per Pier Giorgio Giannelli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna, coordinatore o giurato di numerosi concorsi, «le competizioni aperte sono quelle che offrono i migliori risultati, più freschi, evitando composizioni numerose di chi accorpa società che devono mettono in gioco prima il fatturato della creatività e competenza». Non secondario il tema dei concorsi che ancora oggi si fanno senza che le opere siano finanziate: «è una conseguenza del sistema: molti Comuni sono stati abituati con iniziative tipo il Piano Periferie a dover tirar fuori progetti già pronti chiusi i un cassetto in attesa di risorse che devono essere strutturali; dovremo arrivare a rimettere al centro il progetto e considerarlo come elemento dirimente nell’ambito di un piano economico e finanziario sostenibile».

Otros artículos de esta categoría