L'architettura del mese

Furla headquarter Progetto Italia

GEZA Architettura
15. marzo 2022
Furla, progetto di GEZA Architettura. Ph. ©Fernando Guerra
Nome del progetto: Furla Headquarters “Progetto Italia”
Location: Tavarnelle Val di Pesa, Firenze
Cliente: Furla - FC Immobiliare spa
Architettura: GEZA Architettura
Superficie totale: Area di intervento: 42.000 mq
Superficie costruita: Sup. coperta: 11.000 mq  |  Sup. edificata totale: 18.300 mq
Durata del progetto: Progettazione: 2017-2018  |  Cantiere: 2018-2021
 
ARCHITECTS:
Design Principal: Stefano Gri e Piero Zucchi
Project Architect: Alessia Dorigo (project leader), Marjana Dedaj (project leader)
Project Team: Stefania Anzil, Elisa Mansutti, Beatrice Pellos, Francesco Tessaro, 
                         Giulia Marcon, Roberto Pasquali
Coordinamento: Clemens Kusch - CFK Architetti
Architetti paesaggisti: LAND Italia
Progettazione strutture e direzione lavori: Biagini Studio di Ingegneria (Arezzo)
Progettazione impianti: Consilium Servizi d’Ingegneria
 
CONTRACTOR: 
Scavi e movimentazione terre: Bruschi srl, Arezzo
Esterni e verde pensile: Frassinago – Gardens and Landscape, Bologna 
Prefabbricati: Baraclit spa, Arezzo
Facciate e serramenti: Pichler Projects srl, Bolzano
Impermeabilizzazioni: Impernovo srl, Modena
Opere edili e finiture: Fabbri Services srl, Arezzo 
Impianti: Ing. Ferrari spa, Modena
Luci: ZR Light srl, Firenze
System walls: VetroIn srl, Brescia
Ceramiche: Graniti Fiandre spa, Reggio Emilia
Manufatti in cemento: Deana snc, Udine
Ascensori: Baglini Group srl, Pisa
Arredi: Multitema srl, Udine
Arredi: Della Chiara srl, Pesaro Urbino
Insegne: Graphic Service snc, Udine
 
Fotografo: Fernando Guerra | FG+SG fotografia de arquitectura
Furla, progetto di GEZA Architettura. Ph. ©Nudesign

Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

La rivista The Plan era stata incaricata da Furla per proporre una shortlist di studi di architettura che potessero sviluppare il progetto dell’headquarter. Noi di GEZA siamo rientrati nella selezione grazie alla nostra cifra stilistica sull’architettura industriale in rapporto al paesaggio, e siamo poi stati invitati a presentare il nostro concept che ha immediatamente incontrato le aspettative del committente.

Ci può descrivere il progetto?

Furla headquarter “Progetto Italia”: progetto di architettura industriale e uffici integrato nella

natura, dove la qualità dei luoghi di lavoro e la sostenibilità si incontrano con il paesaggio.

Come risponde l’architettura alle caratteristiche di questo sito?

Come sempre nelle nostre architetture, la chiave di lettura è data dal rapporto con il paesaggio. Un progetto non può prescindere dall’ambiente in cui è inserito, sia da un punto di vista tecnico che poetico, poiché di fatto è quando c’è dialogo fra costruzione e paesaggio che si ottiene un’opera architettonica sia emozionante che funzionale.

La nostra attenzione per questo binomio architettura - paesaggio è in parte un’eco degli insegnamenti della land art americana, che vede l'intervento diretto dell'artista sul territorio naturale. Ma non solo: la lettura del paesaggio è per noi il punto di forza della progettazione dell’edificio che viene studiato, sviluppato e valorizzato di conseguenza. Del resto, ogni sito ha le sue peculiarità – in questo caso il patrimonio paesaggistico del Chianti, le caratteristiche del terreno, l’esposizione solare, le importanti pendenze, la presenza dell’autostrada – e riuscire a valorizzarle in fase di progetto non può far altro che portare ad un’architettura emozionante, in dialogo con la natura e con l’uomo.

Furla, progetto di GEZA Architettura. Ph. ©Fernando Guerra

Qual è stato l’iter progettuale e ci sono state modifiche dal design iniziale alla realizzazione dell’edificio?

Possiamo affermare che il successo di questo progetto è dovuto anche alla collaborazione di fiducia fra le varie parti. Ciascun professionista ha contribuito con il proprio intervento, ma soprattutto la direzione creativa è sempre stata condivisa sia da noi che dal committente. Questo ha facilitato lo sviluppo del lavoro (nato oltretutto durante la prima ondata del covid) in ogni suo fase, dal concept iniziale al cantiere, senza subire dei veri cambi di rotta se non per importanti implementazioni. Un progetto lineare, nonostante la sua complessità.

Il progetto è stato in qualche modo influenzato dalle nuove tendenze in termini di risparmio energetico, costruzione o design?

In realtà ci siamo affidati alla nostra esperienza, all’approfondita conoscenza dei materiali e alla nostra capacità di interpretare il contesto a grande e piccola scala. Quello che guida i nostri progetti è la ricerca della sintesi fra idee, bellezza e funzionalità: è così che intendiamo l’architettura.

Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo della realizzazione del progetto?

Le nostre architetture tendono ad essere monocromatiche, dominate spesso dall’uso del bianco e del nero e questo per includere la natura (cioè il green in ogni sua articolazione) fra i protagonisti della scena. A maggior ragione in questo contesto, ricamato dalle colline del Chianti, abbiamo seguito questa linea di approccio prediligendo il calcestruzzo nero (utilizzato in modo articolato e variegato in tutte le sue forme: per interni, esterni, prefabbricato, semi prefabbricato), l’uso dei vetri con relativi frangisole in alluminio (per non interrompere il dialogo fra interno ed esterno, mediando la luce solare sia durante il giorno che nel cambio delle stagioni) e il green, specialmente nei tetti pensili e nel disegno degli spazi aperti (viale del benvenuto con il filare di cipressi e le aree di sosta, accesso e parcheggio). 

Furla, progetto di GEZA Architettura. Ph. ©Fernando Guerra

Intervista a cura di PPAN

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