L'architettura del mese

Fendi Factory

Piuarch
23. enero 2023
Fendi Factory a Capannuccia, Toscana. Progetto di Piuarch con Antonio Perazzi (Fendi Architecture Department). Ph. © Andrea Ferrari
Nome del progetto: Fendi Factory 
Location: Bagno a Ripoli, Italy
Cliente: LVMH
Architetti: Piuarch con Antonio Perazzi – Fendi Architecture Department
Site Area: 30.000 sqm
Building Area: 14.000 sqm
Project Dates: 2017 - 2022
 
ARCHITETTURA
Design Principal: Piuarch
Project Architect: Piuarch – Gianni Mollo
 
CONSULENTI
Structural Engineer: GPA Partners
MEP/FP Engineer: Ramtech Engineering
Landscape Architect: Fase esecutiva: Marsigli Lab
Lighting Designer: Luce 5 s.r.l.
Contractor: Raggi Costruzioni e Restauri s.r.l.
Constr. Manager: GPA Partners
 
AZIENDE PRODUTTRICI
Rivestimenti in cotto: Manetti Gusmano & figli
Partizioni vetrate interne: IVM office Italia
Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

Il progetto è stato scelto nell’ambito di un concorso ad inviti organizzato nel 2017 a cui è seguito l’incarico per la progettazione fino alla fase esecutiva.

Ci può descrivere il progetto?

Un giardino sospeso che risana un’antica frattura del territorio e ricompone l'andamento collinare del sito in cui è inserito. Così si presenta il nuovo edificio produttivo Fendi a Bagno a Ripoli, il cui progetto è stato ideato e sviluppato da Piuarch con Antonio Perazzi e successivamente proseguito e coordinato dall’Architecture Department di Fendi. Un complesso di circa 14mila mq che sorge nella campagna toscana ed ospita uffici direzionali e amministrativi, un ristorante, un magazzino di produzione, laboratori e una scuola di alta pelletteria, nato dalla volontà del marchio di coniugare l’eccellenza del proprio prodotto con la realizzazione di un segno architettonico di grande valore estetico ed ambientale. Il concept di progetto, definito in fase preliminare insieme al paesaggista Antonio Perazzi, ha come obiettivo di definire le condizioni per una rinnovata collaborazione tra architettura e ambiente. Le caratteristiche del luogo, segnato dalle logiche di sfruttamento dell’industria laterizia e della cava precedentemente attiva sul lotto, hanno infatti richiesto un intervento di risanamento e suggerito l’opportunità di interpretare la realizzazione del complesso produttivo come occasione per instaurare virtuose dinamiche di gestione del territorio. L’architettura si pone così in un dialogo aperto con la natura circostante: l’edificio, apparentemente ipogeo grazie alla scelta paesaggistica di realizzare una copertura a verde continuo ed intensivo, diventa un sistema ecologico integrato che ricostruisce la morfologia del terreno e restituisce forma alla collina originaria.

Fendi Factory a Capannuccia, Toscana. Progetto di Piuarch con Antonio Perazzi (Fendi Architecture Department). Ph. © Andrea Ferrari
Quali sono state le ispirazioni e le idee che hanno influenzato la progettazione dell’edificio?

Il concept si basa sull’assunto che il progetto possa trovare la sua forma ideale attraverso la migliore disposizione funzionale di tutte le sue parti.

Ci è sembrato questo il giusto approccio di fronte alla richiesta di disegnare un nuovo Polo di Eccellenza “pensato per accogliere e valorizzare il lavoro di artigiani e professionisti….”. Il primo step è stato quindi quello di capire il funzionamento di ogni attività, studiando flussi e percorsi, con l’obbiettivo di disegnare una distribuzione funzionale efficiente.

Poi ci siamo posti il tema del contesto, del rispetto del paesaggio in cui l’intervento si colloca. È nata quindi l’idea di organizzare gli spazi del lavoro solo su un piano, il piano terra, alla quota della fabbrica esistente. Al piano interrato i parcheggi e al piano primo solo la mensa. I percorsi del personale e i flussi delle merci avvengono in orizzontale e le funzioni richieste, con la loro dimensione e forma, disegnano la pianta dell’edificio. Una “spina dorsale” di collegamento fra gli spazi, dalle pareti trasparenti, mette anche visivamente in connessione le diverse funzioni e promuove la circolazione e la socializzazione delle persone. La successione di spazi per il lavoro e spazi di circolazione è completata dalla presenza di corti e patii verdi che portano la luce cercando una relazione con il paesaggio circostante.

Come risponde l’architettura alle caratteristiche di questo sito?

È stato il paesaggio a suggerire la forma e il linguaggio del progetto. La volontà è quella di colmare e ripristinare, attraverso il nostro intervento, l’ambiente collinare precedentemente svuotato dalla cava di argilla e dalla fornace. Ne deriva quindi un luogo di lavoro improntato ad efficienza e funzionalità ma sempre in relazione e in dialogo aperto con la natura circostante: l’edificio, apparentemente ipogeo grazie alla scelta paesaggistica di realizzare una copertura a verde continuo ed intensivo, diventa un sistema ecologico integrato che ricostruisce la morfologia del terreno e restituisce forma alla collina originaria. In copertura, il vasto giardino pensile riveste una funzione non solo ambientale ma anche sociale e collettiva, diventando spazio fruibile e luogo di socializzazione per i dipendenti. 

Fendi Factory a Capannuccia, Toscana. Progetto di Piuarch con Antonio Perazzi (Fendi Architecture Department). Ph. © Andrea Ferrari
Il progetto è stato in qualche modo influenzato dalle nuove tendenze in termini di risparmio energetico, costruzione o design?

Questo nuovo polo di eccellenza rappresenta concretamente l’impegno del cliente verso la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale. L’intero complesso di circa 14mila mq è concepito sulla base di elevati criteri paesaggistici e alta efficienza energetica. 
La creazione ex novo di un edificio in un contesto come quello del Chianti non poteva esimersi da un approccio bioclimatico. Il rispetto del contesto e l’analisi delle possibilità intrinseche del sito contribuiscono a creare un edificio quasi mimetico, che non perturba, bensì amplifica l’armonia del territorio. La copertura verde offre il vantaggio di contrastare efficacemente il cosiddetto effetto isola di calore indotto da una nuova costruzione con una superficie così estesa. Alla massività della copertura si contrappone l’utilizzo di ampie superfici vetrate e patii che consentono lo sfruttamento dell’illuminazione naturale. Quella di Fendi sarà la prima Factory a raggiungere la prestigiosa certificazione LEED Platinum entro il 2023.

Intervista a cura di PPAN

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