A Torino nasce il Lake Eyasi Resort, mentre l’interior designer Harry Thaler e l’architetto Andrea Fregoni ripensano il Live Merano Camping

Tende di design o glamping al bioparco, vacanze all’insegna della natura

Francesca Fradelloni, PPAN
23. July 2021
Camping Merano. Foto di Gustav Willeit 

Dal Sud a Nord, eccoli i più esclusivi. Un campeggio d’autore è il nuovo Live Merano Camping, riaperto nel settembre 2020 dopo una ristrutturazione radicale che ha interessato i 15.000 metri quadrati del campeggio a 4 stelle, del tutto privo di plastica e impegnato nella protezione dell’ambiente. Infatti, il tema della sostenibilità, l’uso dei materiali locali e la collaborazione con gli artigiani del territorio sono i caratteri distintivi su cui Harry Thaler, interior e product designer di Merano, insieme al concittadino, l’architetto Andrea Fregoni, artefice del concetto progettuale di base, hanno fondato il progetto di un campeggio in mezzo alla città ma immerso nella natura. Grandi aree verdi e alberi imponenti si estendono su tutta l’area; la vegetazione è interrotta solo da edifici isolati, che si fondono con discrezione nella natura. 

A Torino nasce il primo glamping resort all’interno di un Bioparco. Si tratta del Lake Eyasi Resort, inaugurato l’11 giugno 2021 presso Zoom, il primo bioparco immersivo d’Italia. Nello specifico 20 lodge progettate da Crippaconcept sono state posizionate temporaneamente in un’area del parco che si affaccia sul bacino artificiale ricreando un’ambientazione ispirata al Lake Eyasi in Tanzania, alla sua biodiversità e ai popoli che lo abitano. Un luogo dove poter soggiornare per una wildlife experience. Le cosiddette mobili home e le lodge tent sono realizzate e personalizzate in esclusiva per il parco, coniugano ricerca e design totalmente Made in Italy con una resa estetica rigorosa, in linea con le tendenze dell’abitare contemporaneo, si integrano alla perfezione nell’ambiente, senza consumo di suolo e senza la necessità di costruire piani di calpestio né fondazioni, essendo completamente mobili e removibili. Manufatti di bioarchitettura a metà tra il rustico e l’esotico, tra una camera d’albergo di charme e una tenda da campeggio. Il progetto di arredi interni è stato studiato dal parco insieme alla torinese Sara Rombolà, titolare del negozio torinese di Interior design “Pink House”. Alla base una ricerca approfondita sulla cultura, i colori, i materiali, le texture e gli usi e costumi che caratterizzano l’abitare dei popoli che vivono sulle sponde del Lake Eyasi.

Camping Merano. Foto di Gustav Willeit 

L’estate 2021 sarà per molti tutta italiana. Altra meta è il Nabi Resort e Glamping a Castel Volturno, che con un’estensione di 150 ettari e 3 laghi balneabili, è giudicato il glamping più grande del Sud Italia. Si campeggia sull’acqua, in lodge e tende glamour, con tutte le comodità di un hotel di lusso. Nell’oasi Laghi Nabi c’è spazio per l’ozio e la slow vacation, ma anche per l’avventura: al relax nel resort, alla spa vista lago e al ristorante panoramico (a chilometro zero), si aggiungono le esperienze sull’acqua o sulla terraferma, grazie a un’ampia offerta di opportunità sportive: dall’equitazione al wakeboard, passando per la vela e il kayak. Si vive senza auto, ci si sposta in bici anche di sera, grazie ad una pista luminescente. Ricoperta da sassolini di vetro borosilicato di recupero in grado di assorbire la luce del sole e di “restituirla” per quasi otto ore dopo il tramonto, la pista si avvale di un sistema di illuminazione autosufficiente, all’insegna del risparmio energetico. Questo sentiero consente di girare per i laghi e ammirare un luogo che valorizza la memoria storica e l’architettura industriale del territorio. Nabi Resort e Glamping è infatti un progetto che nasce dalla rigenerazione di cave di sabbia, prima quasi totalmente prive di vegetazione. Le tende e i lodge removibili del glamping, galleggianti sull’acqua, sono ideati per fondersi con l’ambiente, dando vita a strutture sostenibili che danno un valore aggiunto al paesaggio, pur senza perdere il filo diretto con la natura che lo circonda. Il progetto architettonico è dello studio salernitano Centola & Associati, coordinato dall’architetto Gino Pellegrino (committente dell’operazione); lo studio paesaggistico, invece, è opera di Claudia Landi, Daniel Gómez de Zamora ed Eleonora Capriotti

Other articles in this category