Dall’edificio polifunzionale ad Accumuli ad un brevetto da applicare ad architetture per diverse funzioni

Lorena Alessio, come progettare con il compensato strutturale

Maria Giulia Pozzi, PPAN
8. March 2022
Showroom Canale Vigolungo, esterni. Ph. ©Tino Gerbaldo
Produzione dei pannelli

Su Italian Architects continua il racconto sulle relazioni tra architetti e tecniche costruttive. Dopo Park Associati e il legno, Mauricio Cardenas Laverde e il bambu, il focus è sul compensato strutturale sotto la lente di Lorena Alessio, come raccontato in una recente pubblicazione Quodlibet Studio. Città e paesaggio.

Non solo macro-benefici con l’impiego del legno, ma anche attenzione al benessere psico-fisico delle persone che vengono influenzate positivamente dal luogo in cui vivono o lavorano. 

Il rinnovato interesse per questo materiale ha portato l’architetto Lorena Alessio alla progettazione di strutture prefabbricate a secco, in grado di garantire velocità di montaggio e smontaggio e praticità di posa. Il legno nelle sue mille declinazioni è stato posto al centro della ricerca e della progettazione dello studio che ha iniziato con successo la sperimentazione del compensato come materiale strutturale inaugurando nel maggio 2018 nel centro Italia il primo edificio “Accupoli”, in compensato portante. Un progetto nato con l’intento di donare un nuovo spazio per la comunità dopo il sisma del 2016 che distrusse quasi l’intero paesino laziale di Accumoli. 

Showroom Canale Vigolungo, esterni. Ph. ©Tino Gerbaldo

Da lì in avanti ci sono state per l’architetto Alessio diverse ricerche che l’hanno portata alla definizione del brevetto per un nuovo giunto strutturale e un nuovo sistema di prefabbricazione a secco, combinato all’utilizzo innovativo del compensato di legno di pioppo. Un materiale che fino a poco tempo fa non era considerato particolarmente resistente e non adatto a ricoprire ruoli strutturali. Così è nata dopo qualche anno di sperimentazione, grazie anche alla collaborazione con l’azienda piemontese E.Vigolungo, la “Poplyhouse”: un sistema modulare di strutture prefabbricate in compensato di pioppo chiavi in mano. Etica e sostenibile, questa nuova soluzione abitativa è versatile e adattabile, e sfrutta gli spazi dell’edificio per più funzioni, indoor e outdoor, per i diversi momenti della giornata. 

Dal progetto-prototipo sviluppato per lo stesso showroom dell’azienda E.Vigolungo spa, in provincia di Cuneo, la Poplyhouse è diventata anche un progetto residenziale di 100 mq di superficie, dove la sfida è stata quella di coniugare la tecnica costruttiva con il concept di una casa bella, confortevole e funzionale. Per compensare l’impiego di 75 alberi per una casa, ne saranno piantati altrettanti nella pianura padana, che entro un decennio saranno in grado di dare vita ad una nuova abitazione. Ancora, tra le sperimentazioni c’è la cosiddetta PoplySPA che racchiude un tempio dedicato al benessere fisico con una piccola palestra, una terrazza per la ginnastica, una sala benessere con servizi annessi, ma anche un’area per la meditazione. La PoplyStars è invece un progetto per gli amanti del vino, un rifugio immerso tra i vigneti delle Langhe dove poter osservare le stelle. A seguire è nata PoplyBox: una stanza nella stanza, dalle dimensioni minime 3 x 3,4 metri, ma con infinti utilizzi, da sala lettura alla sala riunioni.

Allo studio piemontese è stato commissionato dalla Fondazione Salus Hominis anche un piccolo eremo: Poplyhouse, l’Eremo del Silenzio, che si trova nei pressi di Montiglio Monferrato ed è forte il richiamo alle chiese romaniche diffuse nella zona dell’astigiano, come richiesto dal committente. 

Produzione dei pannelli

Nel libro “Progettare con il compensato strutturale. Da Accupoli a Poplyhouse” Alessio racconta come grazie all’utilizzo del legno del pioppo, che deriva da coltivazione e non da de-forestazione, si possa sostenere la filiera locale di un’eccellenza italiana con oltre un secolo di storia. 

Una filosofia condivisa anche dalla stessa società E.Vigolungo che basa i suoi principi credendo nell’ecosostenibilità e investendo nell’economia circolare. Tutti i prodotti di scarto del ciclo della lavorazione vengono riutilizzati come le materie prime, mentre il fabbisogno energetico di alcuni processi di lavorazione sono sostenuti da un impianto di combustione a vapore saturo alimentato con gli stessi scarti lignei di lavorazione. 

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