Un hotel a 5 stelle, attento al patrimonio esistente e al paesaggio

Il resort di lusso a impatto zero tra le vigne delle Langhe piemontesi

Francesca Fradelloni, PPAN
23. July 2021
GaS e P+F arch. Casa di Langa. Foto di Alberto Strada

L’impresa esecutrice è stata la Malabaila & Arduino. «Un bellissimo lavoro di squadra, equilibrato e improntato alla collaborazione, con un’attenzione all’ambiente esemplare che sposa i valori ESG», commentano Monica Pedrini insieme a Federica Bertoni di Arcadis Italia che ha coordinato i team di lavoro, svolto il project management e il cost management supervisionando costantemente gli sviluppi.

Le strutture sono state ristrutturate assecondando le ombreggiature e i materiali naturali, nella totale armonia con la natura che le circonda e nella piena tutela della fauna e della flora che lo abitano. «Sostenibilità e bellezza sono obiettivi ineludibili di un progetto architettonico e queste due tematiche saranno sempre più complementari alla qualità dei progetti. In questo caso, con un progetto profondamente radicato al territorio e concepito fin dall’inizio all’insegna del massimo rispetto del contesto, le scelte progettuali improntate all’attenzione dell’ambiente sono molteplici», raccontano André Straja di GaS Studio e Aldo Parisotto. «Il loro principale tratto in comune è che sono nascoste alla vista e danno un contributo silenzioso e poco visibile: per esempio sono stati previsti un campo fotovoltaico collocato sulla proprietà, ma lontano dal costruito, un sistema di sonde geotermiche, un circuito di recupero delle acque piovane per l’irrigazione. Inoltre, progettare in modo sostenibile implica ricercare e perseguire un'estetica senza tempo, una bellezza svicolata dalle mode e dalle tendenze, integrata rispettosamente al contesto e costruita con maestria, così da durare nel tempo senza stancare o diventare obsoleta». 

GaS e P+F arch. Casa di Langa. Foto di Alberto Strada

Il resort ha una particolare conformazione articolata sul dislivello ed estroversa: affacciato da un lato su oltre 40 ettari coltivati a vigneti sui pendii di dolci colline, dall’altro verso la corte verde a terrazze. Un’architettura integrata e connessa completamente al contesto naturale circostante, dotata di 39 camere e suite. Questa oasi situata nel Patrimonio dell’Unesco delle Langhe ha coinvolto produttori e impresari locali. Tutti i colori, i materiali, i frutti della terra e così via, arrivano dalle immediate vicinanze. Laterizi, pietre, intonaci, pavimenti e tessuti sono stati scelti per declinare i colori organici delle terre, dei manti arborei e dei contrappunti cromatici del foliage prima e dopo la vendemmia, tutto rimanda alla natura e all’architettura vernacolare.

È stata scelta la pietra di Luserna, una roccia antica che proviene dalla zona, scelta insieme alla terracotta riciclabile al 100% e agli intonaci a base di terra cruda, per contribuire a migliorare il microclima degli spazi interni, mantenendo il livello di umidità costante e ottimale per tutto l’arco dell’anno. Tutti gli elementi in legno sono privi di formaldeide e provenienti da foreste certificate dal Forest Stewardship Council, che promuove la gestione responsabile nel mondo. L’asfalto utilizzato nei viottoli carrabili è quello albino che è meno inquinante del tradizionale e richiama i colori di questa terra, senza stonare con l’ambiente e valorizzando le peculiarità del territorio; così come i mattoni del cuneese. I coppi dei precedenti tetti sono stati tutti recuperati e mantenuti e, in generale, molto di ciò che era c’è ancora. Per lo smaltimento, poi, si sono utilizzate discariche locali a breve distanza e si è a ridotto al minimo l'impatto sull'ambiente anche grazie alle attività di rimboschimento con alberi e piante autoctoni per aumentare il manto arboreo della proprietà che ha inoltre introdotto 40 alveari per contribuire all'impollinazione naturale e per la produzione di miele da utilizzare all’interno della struttura ricettiva. «Le istruzioni del nostro cliente sono state chiare: vogliamo un albergo che si ispiri e dialoghi con l’ambiente circostante: il Piemonte rurale. Molte visite al sito e un’accurata attività di ricerca ci hanno riempito gli occhi dei colori, delle texture e delle forme delle Langhe. L’alternanza delle stagioni ha guidato la creazione di una palette di colori che si ritrova in tutti i dettagli del progetto finito. L’architettura rurale locale, come tutte le architetture del passato offre una grande regolarità dovuta all’uso consistente dei materiali locali e di conseguenza intonaci, mattoni, coppi hanno il caratteristico rosso profondo della terra circostante. Il “contestualismo” però presenta il pericolo di produrre il falso: l’effetto Disneyland. Il nostro sforzo collettivo è stato quello di richiamare linguaggio e materiali locali senza riprodurre mai letteralmente con l’obiettivo di stuzzicare la memoria del passato, ma esaltando anche la contemporaneità, il lusso e il design per cui l’Italia è riconosciuta. Abbiamo cioè rappresentato la verità: un albergo 5 stelle contemporaneo, italiano, ricercato e sorprendente, ma graziosamente calato in un contesto molto specifico che esalta la ruralità e la natura circostante», specificano gli architetti.

GaS e P+F arch. Casa di Langa. Foto di Alberto Strada

La progettazione ha puntato molto anche sull’efficientamento energetico: ricorrendo all’utilizzo esclusivo di fonti di energia sostenibili al 100%. Questo ha portato alla definizione di molteplici sistemi avanzati comprendono un mix di energia solare, energia rinnovabile certificata,un campo fotovoltaico e delle sonde geotermiche, funzionali al riscaldamento e al raffrescamento, di cui si giova sia il resort, sia la villa e anche la piscina. La lotta agli sprechi della risorsa idrica è un ulteriore asset della struttura ricettiva: il 100% del consumo di acqua viene riciclato in acque grigie e dopo adeguati trattamenti di depurazione, utilizzato in tutta la proprietà e nei vigneti per l'irrigazione, integrando l'acqua proveniente dall’apposito sistema di recupero fatto di pozzi di falda e vasche di raccolta dell’acqua piovana. L’areazione di tutti i corridoi semiaperti è naturale e nelle autorimesse son state installate delle colonnine di ricarica con centralina ABB per le vetture elettriche. Dulcis in fundo, il ristorante Fàula, punta di diamante che punta alla Stella Michelin. I rifiuti della cucina vengono compostati e utilizzati nell'orto biologico per allinearsi ulteriormente con l'approccio km zero e per ridurre al massimo la carbon footprint degli alimenti utilizzati nell’hotel. 

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