Home Sweet Home

La “casa dolce casa”, intima e universale al tempo stesso, è lo spazio della vita quotidiana. Uno spazio architettonico che rappresenta la possibilità di ristabilire un legame diretto tra i nostri bisogni più autentici e gli ambienti da progettare. Uno spazio che rappresenta anche la relazione tra casa e lavoro, maschile e femminile, produzione e riproduzione, pubblico e privato.
La mostra, partendo dalla storia della nostra istituzione e delle sue Esposizioni Internazionali, arriva alla contemporaneità, con la ricostruzione di ambienti site-specific e installazioni di studi di architettura, gruppi e centri di ricerca internazionali in dialogo con sezioni storiche tematiche. Dalla trasformazione dei ruoli di genere all’evoluzione del rapporto con la natura all’interno dello spazio domestico, fino all'influenza della tecnologia sul modo di abitare, i temi dei progetti esposti generano una riflessione aperta sull’idea di casa e sugli abitanti di un luogo le cui sperimentazioni sono in grado di veicolare nuovi linguaggi, nuove aspirazioni etiche e nuovi programmi per l’architettura.

A cura di: Nina Bassoli
Progetto di allestimento: Captcha Architecture, Margherita Marri e Jacopo Rosa con Luca Monaco
Sezioni storiche: Florencia Andreola, Imma Forino, Maite García Sanchis, Annalisa Metta, Azzurra Muzzonigro, Gaia Piccarolo
Progetti site-specific di: Assemble Studio, Céline Baumann, CCA – Canadian Centre for Architecture, DOGMA, MAIO, Matilde Cassani Studio, Sex & the City
Opere di: Diller + Scofidio, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Lacaton & Vassal

Foto di Melania Dalle Grave, DSL Studio, cortesia La Triennale