Un osservatorio del patrimonio relazionale costituito da energie spontanee

Gli Architetti di Torino scaldano i motori per l’avvio del festival Bottom Up!

Paola Pierotti, PPAN
17. de febrer 2020
Progetto Risorgimento Social Club. Foto tratta da bottomuptorino.it

Le proposte hanno per oggetto piazze, spazi della viabilità (rotatorie, carreggiate, aree pedonali), portici, orti urbani, scuole, cortili, parchi, aree agricole, boschi, giardini pubblici e privati, edifici artigianali, edifici di edilizia pubblica, negozi sfitti. In particolare, 25 sono relative a spazi pubblici all’aperto, 9 a cortili e giardini e 4 a scuole. Il budget più basso è di 6000 euro, il più alto di oltre 1 milione di euro. Tra le 48 candidature, la giuria ne ha scelte 13 per partecipare al festival vero e proprio, che punta a rigenerare Torino a partire dai desideri dei cittadini, e che grazie a una campagna di crowdfunding potranno trasformarsi in realtà.

Presentazione dell'iniziativa. Foto di Edoardo Piva. Foto tratta da bottomuptorino.it

I 13 progetti: Risorgimento Social Club; MiraOrti; Cortile Mondo, la natura si fa scuola; Il Furgoncibo; WALL coming!; CONVI _ stare insieme a Villaretto; Mestieri in corte; Medici 28 lo spazio di mezzo; Pietra Alta; Forno sociale S.P.I.G.A.; Stiamo freschi!; Hear me; Non luoghi qualsiasi: cortili immaginati come approdo per rigenerare legame sociale.

Al via la seconda fase. I gruppi proponenti dei progetti selezionati seguiranno un percorso formativo sui temi del crowdfunding, delle trasformazioni urbane, dello storytelling e della gestione dei social network per avere le competenze necessarie per poter portare avanti le proposte candidate e tradurle in realtà. Il 1° aprile partiranno le campagne di crowdfunding che si concluderanno con la chiusura del festival, il 10 maggio.

Mappa dei progetti vincitori. Foto tratta da bottomuptorino.it

«Uno degli aspetti che mi rende più orgoglioso dell’iniziativa - afferma il presidente dell’Ordine Massimo Giuntoli - è la capacità del festival di parlare con i cittadini e attivare azioni concrete. Mi fa piacere osservare che tutte le circoscrizioni si sono mobilitate per rispondere alla call e che le proposte spesso nascono da una collaborazione tra pubblico e privato, condizione fondamentale perché le trasformazioni possano trovare le risorse per tradursi in realtà. Questo format di intervento è un esperimento: non escludiamo che in caso di successo possa essere replicato su altre scale». Maurizio Cilli sottolinea che «il numero considerevole di cittadini coinvolti e il dato, non trascurabile, che molte delle proposte proviene da comunità neonate o composte appositamente per l'impulso generativo del bando di Bottom Up. In questo senso il festival costituisce un prezioso osservatorio del patrimonio relazionale costituito dalle energie spontanee presenti in città».

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