L'architettura del mese

Radisson Collection Hotel, Palazzo Nani Venice

19. de setembre 2022
Palazzo Nani, salone nobile, 1st floor. Ph. ©Andrea Martiradonna
Palazzo Nani, esterni. Ph. ©Andrea Martiradonna
Nome del progetto: Radisson Collection Hotel, Palazzo Nani Venice
Location: Venezia
Cliente: Radisson – Figura 11
Architetti: Venice Plan (architettura) – Studio Marco Piva (interior design)
Site Area: 5500 mq interni + 350 mq giardino
Project Dates: 2019-2021
Architettura: Studio Marco Piva
Design Principal: Marco Piva
Project Architect: Fabio Basile
Project Manager: Jennifer Bassani
Project Team: Martina Dal Savio
 
ULTERIORI INFORMAZIONI

Interior design: Studio Marco Piva

Architettura & direzione lavori: Venice Plan Ingegneria srl

Progetto di restauro: Sirecon s.r.l.

Impianti elettrici ed aria condizionata: FIEL S.p.A.

Sicurezza antincendio: Sicurtecno S.r.l.

General contractors: Arredo Design_ camere | BRB Engineering _ fit out | Concreta_spazi comuni

 

AZIENDE PRODUTTRICI

Illuminazione: Agm lighting, Aromas del campo, Artemide, Flos, Italamp, Marset, Rossini illuminazione, Santa & Cole,  Vibia  

Arredi: Apir, Arflex, Axor, Baltic, Besana carpet, Brunner gmbh, Bologna e marcaccio, Calligaris, Candy, Cleaf, Ceramica globo, Colombo design, Crown international, Delius, Di Trani, Dnd, Dormakaba, Effegibi, Electrolux, Elica, Geberit, Hansgrohe, Hilding anders Italy, Indel B, Jab, Loloey, Margaroli, Miniform, Molteni vernici, Mnc, Natuzzi, Ninz, Prisma, Rada, Radici Pietro industries & brands Spa, Rubelli, Samsung, Silent Gliss, Silestone, Technogym, Tendaggi paradiso, Thermomat, Treemme, Tribu, Vimar, Vismara, Wiesner hager mobel, Zucchettikos

Pavimentazioni: Cotto d’este, Itlas, Pagani marmi, Unilin Italia

Ascensori: Otis

Serramenti: Carretta serramenti

Come avete vinto questa commessa? È stata per esempio frutto di una gara, o di un concorso a inviti?

Il progetto è stato commissionato allo Studio Marco Piva attraverso contatto diretto con il cliente, a seguito di valutazioni circa l’esperienza dello stesso nel settore hospitality e frutto di un rapporto di collaborazione attivo da tempo grazie al consolidamento di altri interventi. 

Ci può descrivere il progetto?

Il Radisson Collection Hotel Palazzo Nani Venice è una struttura ricettiva a 5 stelle immersa nella storia signorile veneziana. Il Palazzo, infatti, risale al Cinquecento, epoca in cui appartenne alla nobile famiglia Nani. Con il passare del tempo l’edificio ha subìto notevoli cambi di destinazione d’uso, da residenza a caserma austriaca e infine scuola. Il progetto ha previsto un importante lavoro di ristrutturazione a cura dello Studio Marco Piva per l’interior design, Venice Plan per l’architettura e direzione lavori e Sirecon per il restauro, svolto sotto la supervisione e in accordo con la Soprintendenza alle Belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia, essendo l’immobile sottoposto al regime di tutela per il suo valore storico.

Ciò che rende speciale questo luogo è la conservazione degli elementi architettonici e decorativi, come i grandi affreschi sui soffitti, le pavimentazioni, le travi originali, gli archi e le statue; particolari che raccontano le vite precedenti del palazzo. L’hotel si articola su 3 piani e ha 52 camere, divise tra standard, suite e presidential suite, ognuna con caratteristiche preesistenti uniche, due saloni nobili, ristorante e lounge bar, cortile esterno e palestra, il tutto enfatizzato ed arricchito da un design di valore, un lusso ricercato che trasmette emozioni. 

Palazzo Nani, junior suite. Ph. ©Andrea Martiradonna
Quali sono state le ispirazioni e le idee che hanno influenzato la progettazione dell’edificio?

Il richiamo alla città di Venezia è stato il punto focale di tutto l’intervento: la modernità dei complementi d’arredo si integra con la storia del luogo, in particolare nella scelta dei colori e delle forme. Tessuti dai toni blu e verdi richiamano la città e la laguna, legni ed essenze rimandano alle tradizionali briccole e alle gondole, i vetri ricordano Murano e l’arte della soffiatura e i metalli riproducono le riflessioni della laguna, come i marmi caratterizzati da venature forti si rifanno ai movimenti dell’acqua. Ogni scelta di interior design è stata guidata da una palette cromatica che combinasse toni delicati e altri più intensi, richiamando spesso i colori degli ampi affreschi e creando un equilibrio estetico in armonia con l’edificio. 

Palazzo Nani, bar, ground floor. Ph. ©Andrea Martiradonna
Come risponde l’architettura alle caratteristiche di questo sito?

Le qualità del sito sono sicuramente enfatizzate dalle scelte di forme e cromatismi che richiamano tutto l’edificio. Inoltre, Palazzo Nani è di grande valore storico, pertanto sottoposto a vincoli di conservazione. Sono state studiate delle soluzioni ad hoc che hanno permesso di enfatizzare il preesistente senza intaccarlo. Il design degli interni è stato pensato infatti come una composizione di complementi d’arredo “appoggiati” nello spazio, usando un sistema “box in the box” non vincolato alle pareti, preservando le superfici affrescate.

Un altro aspetto che enfatizza il sito e in particolare la città di Venezia è che l’albergo è studiato per essere aperto alla città: gli spazi infatti si presentano fluidi e dinamici già dall’ingresso e si percepisce un asse visivo libero e ampio che si estende dalla reception al cortile interno. Ristorante, bar e spazi comuni sono accessibili a cittadini, visitatori in transito e lavoratori che possono sfruttarli al meglio per un momento conviviale o un meeting. 

Palazzo Nani, gym. Ph. ©Andrea Martiradonna
Come è cambiato il concept tra la fase di progettazione iniziale e il completamento dell'edificio?

Non ci sono stati particolari cambi di rotta nel corso della progettazione, essendo l’immobile sottoposto a vincolo, ogni dettaglio è stato definito in partenza e concordato con la Sovrintendenza.

Una modifica all’ultimo ha riguardato l’area reception, che era stata prevista al piano nobile per posizionare il bar e il ristorante all’ingresso principale, aprendo a tutto il pubblico della laguna con una percezione meno alberghiera e più sociale.

In fase finale, per delle necessità operative, è stato poi deciso di riportare la reception al piano terra ma rappresentata da un piccolo desk freestanding posizionato accanto all’ingresso.

Una postazione meno formale, per conferire le caratteristiche di un ambiente più domestico e meno ricettivo, lasciando la vista aperta sul bar e sul ristorante.

Anche le travi al piano terreno, che avevamo ipotizzato potessero avere un colore più caldo, sono poi, su direttiva della Sovrintendenza, state rifatte nel cromatismo originale.

Il progetto è stato in qualche modo influenzato dalle nuove tendenze in termini di risparmio energetico, costruzione o design?

Nel concepire l’interior design del progetto sono state fatte delle scelte volte a raggiungere alcuni standard in termini di risparmio energetico, sempre rispettando i vincoli di conservazione imposti.

Ne sono un esempio le superfici minerali Silestone®, fornite dall’azienda Cosentino, presenti nel bancone bar, nei coffee table, nei comodini delle camere e in altri elementi del progetto; si tratta di un materiale sostenibile in quanto contiene un’innovativa tecnologia che permette di utilizzare il 99% di acqua riciclata e il 100% di energie rinnovabili, e si presenta come una composizione ibrida di materie prime minerali e riutilizzate. Inoltre, anche per le pavimentazioni sono state adottate diverse soluzioni, in quanto l’edificio è soggetto a forte sollecitazione meccanica e i vincoli progettuali imponevano che fossero flottanti, installabili e removibili senza intaccare il suolo: ad esempio nella palestra è stata scelta una superficie in vinile, caratterizzata da ottima resistenza all’usura, ma anche all’acqua e alle macchie, oltre ad offrire un ottimo isolamento acustico. Infine, in termini di costruzione e design è stato necessario mascherare gli elementi tecnici, non avendo la possibilità di effettuare tracce a parete o soffitto, creando così soluzioni su misura, come cabine armadio che contengono il fancoil o televisori alimentati da terra, che celano dietro la componente decorativa quella funzionale. 

Quali prodotti o materiali hanno contribuito al successo della realizzazione del progetto?

Ogni prodotto e materiale utilizzato nel progetto è stato studiato accuratamente per permettere il dialogo tra storia e contemporaneità. L’esclusività delle lavorazioni e la cura per i dettagli, da sempre valori imprescindibili per il nostro studio, ha reso il progetto armonico e integrato perfettamente nel contesto.

Un aspetto fondamentale è stato l’intervento illuminotecnico: la facciata è stata ripulita ed enfatizzata dal lavoro di Venice Plan, che ha curato ogni particolare architettonico per dare nuova vita e valore all’edificio. All’interno grandi lampadari realizzati custom, luci tecniche e di cortesia, creano un continuum con il palazzo e con il territorio. Effetti di opalescenza rimandano al vetro e ai suoi riflessi, e giochi di luce mettono in risalto forme e cromie. 

Palazzo Nani, salone nobile, 2nd Floor. Ph. ©Andrea Martiradonna
Palazzo Nani, main restaurant, ground floor. Ph. ©Andrea Martiradonna
Palazzo Nani, private restaurant, ground floor. Ph. ©Andrea Martiradonna
Palazzo Nani, lounge bar, and ground floor. Ph. ©Andrea Martiradonna

Intervista a cura di PPAN

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